Un imprenditore è finito in manette, accusato di aver orchestrato una serie di truffe online nella vendita di automobili. Le accuse che pendono su di lui sono gravi e riguardano almeno una trentina di episodi in cui ha promesso la consegna di vetture che in realtà non sono mai state consegnate agli acquirenti. Secondo le indagini, l’uomo avrebbe attirato le vittime con offerte vantaggiose, richiedendo pagamenti anticipati. Tuttavia, invece di consegnare le auto, si trattava di mezzi noleggiati che non erano mai destinati a essere venduti.

Le indagini sono state avviate a seguito di 30 denunce presentate alla Procura di Verona. Le vittime, attratte da promesse di prezzi convenienti e consegna entro 20 giorni, si sono ritrovate senza auto e senza i soldi versati. L’operazione truffaldina è stata scoperta e portata alla luce anche dal programma televisivo “Striscia la Notizia”, che ha contribuito a diffondere la notizia degli inganni.

Il 12 aprile, l’arresto dell’imprenditore è stato eseguito a Roma, ma la notizia è stata divulgata solo recentemente dal Procuratore Capo di Verona. In seguito all’intervento delle autorità, sono stati sequestrati beni per un valore totale di 274.835 euro, corrispondenti all’ammontare delle truffe. Tra i beni confiscati figurano una villa a Peschiera, azioni di due società, otto orologi di lusso e numerosi gioielli.

Secondo l’accusa, una parte dei proventi ottenuti illecitamente veniva reinvestita nelle attività commerciali dell’imprenditore stesso, configurando così il reato di autoriciclaggio. Le autorità continuano le indagini per chiarire ulteriori dettagli e per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri complici nel giro di truffe.