In una vicenda che ha sfiorato la tragedia, otto biker appartenenti ai famigerati club degli Hell’s Angels e dei Booster sono stati recentemente denunciati dalla questura di Bolzano. I fatti si sono svolti il 30 marzo, nel complesso fieristico di Bolzano, dove la vittima, un 45enne trentino membro del gruppo dei Born Bastards, era presente insieme al suo figlio di soli sei anni.

La situazione ha preso una piega intimidatoria quando nove biker, tra cui gli otto denunciati e un nono ancora non identificato di nazionalità austriaca, hanno circondato l’uomo minacciandolo apertamente. Di fronte a tale atto di violenza privata e minaccia aggravata, le autorità locali hanno agito prontamente.

Il questore di Bolzano, Paolo Sartori, ha imposto fogli di via obbligatori agli indagati, con misure severe soprattutto per un membro del gruppo, già noto alle forze dell’ordine, a cui è stato vietato il ritorno nel territorio comunale di Bolzano per quattro anni. Per gli altri sette, il divieto resterà in vigore per due anni. Queste misure riflettono la gravità degli atti perpetrati e l’intento delle autorità di mantenere l’ordine pubblico.

Complicando ulteriormente il quadro, due degli otto denunciati erano in possesso di armi e munizioni, che sono state sequestrate dalla polizia. In totale, nove armi da fuoco, incluse fucili a pompa, carabine, pistole semiautomatiche e revolver, sono state confiscate. A seguito di ciò, anche i porti d’arma sono stati revocati.

Questo episodio solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza pubblica e sul fenomeno delle gang su due ruote, non solo in Alto Adige ma in tutta Italia. La presenza di bambini in contesti simili aggrava ulteriormente la situazione, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi mirati per prevenire future escalazioni di violenza.