Verona si mobilita per il futuro dei detenuti: Un’iniziativa pionieristica prende forma a Verona, dove il Comune ha inaugurato un tavolo di lavoro dedicato al miglioramento delle condizioni di vita e al reinserimento dei detenuti della casa circondariale di Montorio. Il fulcro di questa iniziativa risiede nel riconoscimento del lavoro come strumento vitale per la riabilitazione e nel lancio di centri antiviolenza, con un occhio di riguardo verso i giovani carcerati.

Una collaborazione multisettoriale per il cambiamento: L’assessora alla sicurezza, Stefania Zivelonghi, sottolinea l’importanza del confronto e del coordinamento tra le varie entità che si occupano del sistema carcerario, evidenziando come questo sia fondamentale per affrontare le sfide del reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti.

La riunione ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, giudiziari e del terzo settore, tutti concordi nell’identificare nel lavoro non solo un diritto ma anche un mezzo per formare e reinserire i detenuti nella società. Nonostante le attuali limitate possibilità di impiego interno, con soltanto una ventina di detenuti coinvolti in laboratori artigianali, l’obiettivo è espandere queste opportunità.

Focus sui giovani e su percorsi di recupero per reati sessuali: Un’attenzione particolare viene data ai detenuti giovanissimi, la cui presenza in carcere è in aumento, e ai percorsi di recupero per individui colpevoli di reati sessuali. L’implementazione di centri antiviolenza mira a fornire un supporto concreto per affrontare queste problematiche delicate.

Verso una fase operativa concreta: L’iniziativa si muove ora verso la realizzazione pratica delle soluzioni discusse, con l’obiettivo di fare passi avanti significativi nel breve termine. La prossima riunione del tavolo di lavoro includerà il tema dell’assistenza sanitaria, particolarmente rilevante alla luce degli episodi di autolesionismo segnalati.