Gli abitanti di Velo Veronese, nonostante siano etichettati come i più poveri della provincia di Verona con un reddito medio annuo di soli 14.725 euro, vivono una vita contraddistinta da solidarietà e contentezza. Nonostante le statistiche, a Velo la maggior parte degli abitanti possiede la propria casa, un fattore che contribuisce a un senso di stabilità e sicurezza che i numeri non possono riflettere. Valentina Riva, proprietaria del panificio locale, sottolinea come la comunità prediliga l’aiuto reciproco a qualsiasi supporto esterno, “Nessuno si rivolge ai Servizi sociali, tutti si aiutano”.
Anche l’ambiente lavorativo si adatta e resiste. Con attività che variano da botteghe a panifici, gli abitanti integrano i guadagni estivi con quelli invernali, creando una economia circolare che li sostiene tutto l’anno. Riccardo Campara del bazar locale evidenzia la resilienza e l’adattabilità degli abitanti: “Campiamo con ciò che abbiamo e ne abbiamo abbastanza”.
A contrasto, San Mauro di Saline, anch’esso situato nella regione della Lessinia e solo leggermente più alto nella classifica dei redditi con 15.793 euro pro capite, mostra segni di declino economico con molte attività commerciali chiuse e un evidente problema di ricambio generazionale. Tuttavia, la comunità locale, pur ridotta, continua a celebrare ogni nuova vita e spera in un futuro migliore.
Le infrastrutture educative e culturali in entrambi i comuni lottano ma persistono. A San Mauro, la mancanza di spazi ha portato al trasferimento di istituzioni educative, ma i residenti, come Cristina Nale, consigliera comunale, sperano di trovare soluzioni per mantenere queste risorse vitali. L’associazione Teatroprova di San Bonifacio, ad esempio, vede un potenziale nello sfruttare l’arte per ravvivare la comunità locale.
In sintesi, Velo Veronese e San Mauro di Saline dimostrano che la qualità della vita non è sempre direttamente proporzionale al reddito. Questi comuni evidenziano come la felicità e la solidarietà possano trionfare anche nelle economie apparentemente più deboli.
