Negli ultimi giorni, una insolita ondata di freddo ha colpito Verona, portando con sé una serie di eventi climatici estremi, tra cui venti forti, grandinate e gelate. Andrea Lavagnoli, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Verona, ha descritto l’evento come “inusuale e inaspettato”, evidenziando come i fenomeni non abbiano interessato uniformemente l’intera provincia.

I danni più significativi sono stati registrati nella zona orientale della provincia, a sud dell’autostrada A4, dove le gelate hanno gravemente colpito i vigneti lungo un’area che si estende da Montebello a San Bonifacio e fino a Belfiore, includendo anche Arcole, Monteforte e Caldiero. In queste zone, le temperature al livello del suolo hanno raggiunto appena un grado sopra lo zero, secondo quanto rilevato dagli agricoltori locali.

Per quanto riguarda le colture orticole, secondo quanto riportato da Cia Verona, non si sono verificati danni rilevanti. Queste colture, sia quelle in tunnel freddi che quelle a pieno campo protette da tessuti non tessuti, come i meloni, sono rimaste sostanzialmente intatte.

Lavagnoli ha inoltre messo in luce la necessità di monitorare attentamente le ripercussioni sui frutteti di drupacee, quali ciliegi, albicocchi e peschi. Queste specie potrebbero aver sofferto per le drastiche fluttuazioni di temperatura, passando dai 30 gradi del 14 aprile ai 3 gradi della settimana successiva. Lavagnoli ha espresso preoccupazione per i ritardi nelle procedure di indennizzo, facendo riferimento a ritardi già in corso per le richieste del 2023, e ha sottolineato l’importanza di delimitare le aree danneggiate per attivare il fondo Agri Cat, in modo da garantire una tempestiva risposta alle necessità degli agricoltori colpiti.