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Protesta del personale in appalto a Verona: richieste di equità retributiva e contrattuale

Manifestazione davanti all’ospedale di San Bonifacio per rivendicare la parità nelle condizioni di lavoro e il rispetto dei contratti

Sciopero generale

Il 22 aprile, il personale in appalto del Centro Unico di Prenotazione e delle casse dell’Unità Locale Socio Sanitaria (Ulss) 9 e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (Aoui) di Verona ha manifestato davanti all’ospedale di San Bonifacio. L’evento si è inserito nell’ambito di uno sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl per contestare il recente passaggio di appalto, che ha visto un’imposizione di condizioni lavorative ritenute ingiuste.

La Cooperativa Morelli, che ha assunto la gestione dei servizi a gennaio 2023, è accusata di non aver mantenuto le retribuzioni al livello precedente nonostante l’unificazione dei contratti di lavoro da un regime eterogeneo a uno esclusivamente basato sul contratto multiservizi. Di conseguenza, circa 250 impiegati subiscono una diminuzione della retribuzione lorda annuale.

Le tensioni sono iniziate a giugno 2023 e, dopo dieci mesi senza un dialogo efficace con la direzione della cooperativa, i sindacati e il personale hanno optato per lo sciopero. Le rivendicazioni presentate includono anche il rispetto dei tempi di lavoro, l’osservanza del contratto nazionale di lavoro, e i diritti di informazione sindacale. L’ostinazione della cooperativa ha spinto le organizzazioni sindacali a considerare azioni legali per risolvere la situazione.

Marta Cordioli e Elisabetta Gallina, rappresentanti sindacali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl a Verona, hanno enfatizzato la necessità di un dialogo aperto con la cooperativa per ripristinare la giustizia salariale e il rispetto contrattuale. Hanno anche sollecitato un maggiore coinvolgimento da parte dei committenti, Ulss e Aoui, per garantire un trattamento equo del personale.

La cooperativa Morelli ha in gestione l’appalto fino a gennaio 2025, impiegando circa 330 lavoratori nell’area di Verona, che operano non solo nei Centri Unici di Prenotazione e sportelli casse, ma anche nei reparti di radiologia, day-care e uffici amministrativi. Marta Cordioli ha commentato la situazione di pressione e stress quotidiano dei lavoratori, evidenziando l’importanza di condizioni di lavoro giuste per il buon funzionamento dei servizi sanitari pubblici.

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