In Italia, la questione dell’inquinamento atmosferico continua a destare preoccupazione, specialmente a Verona, che registra il più alto numero di sforamenti dei limiti di Pm10 nei primi tre mesi del 2024. Secondo i dati rilasciati da Legambiente in occasione della 54esima Giornata della Terra, la città di Verona ha superato per 44 giorni il limite consentito di polveri sottili, fissato a 50 microgrammi per metro cubo.
Verona, epicentro dell’inquinamento atmosferico in Italia
La situazione a Verona, precisamente nel quartiere di Borgo Milano, si dimostra allarmante con un numero di sforamenti che non solo supera il limite annuale di 35 giorni stabilito per il Pm10, ma evidenzia anche una problematica persistente di qualità dell’aria. Tale condizione si traduce in rischi significativi per la salute pubblica, richiamando l’attenzione su possibili impatti a lungo termine per residenti e ambiente.
Le altre città non sono da meno
Sebbene Verona si distingua per la gravità della situazione, altre città italiane non sono lontane in termini di inquinamento. Vicenza e Padova seguono strettamente con rispettivamente 41 e 39 giorni di superamento dei limiti. Queste cifre sottolineano un problema più ampio a livello nazionale che necessita di interventi urgenti e mirati.
La risposta di Legambiente e le azioni proposte
Di fronte a questa crisi ambientale, Legambiente sollecita un impegno collettivo e l’adozione di politiche integrate che coinvolgano il traffico veicolare, l’agricoltura, il riscaldamento domestico e l’industria. Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, enfatizza la necessità di azioni concrete e immediate, tra cui la promozione di trasporti alternativi e l’efficienza energetica delle abitazioni.