In una svolta inaspettata che ha scosso l’aula del Tribunale di Verona, Daniel Ispas, 45 anni, ha confessato di essere il responsabile della morte di Mario Piozzi, ucciso il 22 dicembre 2019. L’omicidio, avvenuto nel retro di una sala scommesse a Legnago, gestita dalla vittima e sua figlia, era da tempo al centro delle indagini.

Il caso, seguito con attenzione da media e opinione pubblica, si è arricchito di un nuovo, drammatico capitolo con l’ammissione di colpa di Ispas, finora mantenuto un impenetrabile silenzio. L’intento iniziale dell’uomo, stando alle sue dichiarazioni, era quello di compiere una rapina. Tuttavia, la situazione è degenerata: Ispas ha colpito Piozzi alla testa con una spranga, causandone la morte dopo ore di agonia.

La confessione è arrivata durante il processo che vede Ispas accusato dell’omicidio, processo che l’uomo segue da remoto, collegato dal carcere in Romania dove è detenuto per furto. La sua ammissione rappresenta un punto di svolta nelle indagini, confermando le ipotesi degli investigatori e del pubblico ministero che avevano da subito sospettato di una rapina finita tragicamente.

La dinamica dell’omicidio rivela una crudele fatalità: Ispas, nel tentativo di sottrarre meno di 3mila euro dalla cassa, ha lasciato Piozzi agonizzante, per poi fuggire precipitosamente. La vittima è stata in seguito trovata dalla figlia e trasportata all’ospedale di Borgo Trento, dove è deceduta a causa delle ferite riportate.

Questo gesto di violenza non solo ha spezzato la vita di Mario Piozzi e devastato la sua famiglia, ma ha anche lasciato una cicatrice nella comunità di Legnago, che ora cerca risposte e giustizia. La confessione di Ispas, dopo anni di indagini e attese, apre una nuova fase nel processo, ponendo le basi per eventuali sviluppi giuridici e risarcitori per i familiari della vittima.