Il Consiglio comunale di Verona ha respinto la mozione per la tutela del Parco dell’Amicizia in via della Fratellanza, a San Massimo, proposta dal consigliere Nicolò Zavarise (Lega) e sottoscritta da esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Verona Domani, Lista Tosi e Verona Per. Il testo, radicalmente modificato pochi minuti prima della seduta, è stato giudicato irricevibile dalla maggioranza, che ha contestato sia il metodo sia il merito dell’iniziativa.
La mozione chiedeva espressamente di escludere l’area verde da qualsiasi uso legato al cantiere dell’opera ferroviaria RFI, in particolare come area di cantierizzazione, stoccaggio o accesso alla futura stazione di San Massimo. La votazione si è chiusa con 17 voti contrari e 7 favorevoli, al termine di un dibattito acceso e articolato.
Proposta alternativa respinta: la maggioranza chiede un ordine del giorno condiviso
Durante la seduta, i consiglieri Antonio Benetti (PD) e Lorenzo Didonè (Lista Damiano Tommasi Sindaco) avevano proposto alla minoranza di trasformare la mozione in un ordine del giorno, da discutere giovedì in occasione della votazione della delibera che recepisce il documento della Circoscrizione 3^, contenente le osservazioni dei cittadini. La proposta è stata respinta da Zavarise e Rossi, che hanno ribadito come la mozione ricalcasse proprio quelle osservazioni.
La vicesindaca Barbara Bissoli ha evidenziato che l’Amministrazione è già impegnata nel processo di partecipazione pubblica attraverso il Dibattito Pubblico e nella raccolta delle istanze del territorio, confermate anche dal parere favorevole della Circoscrizione. Ha inoltre ricordato che la mozione è stata presentata lo stesso giorno della chiusura del periodo per inviare osservazioni, e che “un consiglio straordinario convocato per discutere una sola mozione appare strumentale, vista la prossimità della delibera ufficiale che sarà discussa giovedì”.
Le reazioni dei consiglieri
Paolo Rossi (Verona Domani) ha criticato la temporaneità dei cantieri prospettata da RFI, definendola “pericolosa” perché potenzialmente protratta fino a dieci anni. Ha chiesto un impegno formale affinché il Parco dell’Amicizia non venga neppure preso in considerazione per usi legati alla TAV.
Zavarise ha ricordato la petizione firmata da oltre mille cittadini, sottolineando che “il ruolo dell’Amministrazione è decisivo, come lo fu nel 2020”.
Carla Padovani (Verona Per) ha evidenziato come il parco, nato da una ex cava, rappresenti un’importante area verde per il quartiere, da preservare a ogni costo.
Massimo Mariotti (FdI) ha accusato l’Amministrazione di ignorare le preoccupazioni dei residenti, che temono gravi conseguenze a lungo termine. Anche Barbara Tosi (Verona per Tosi) ha chiesto più incisività nell’interlocuzione con RFI.
Di segno opposto l’intervento di Pietro Giovanni Trincanato (Traguardi), che ha annunciato voto contrario alla mozione per ragioni di metodo: “È una copia mal riuscita della delibera già discussa, modificata in extremis per intestarsi il lavoro della maggioranza”.
Sulla stessa linea Patrizia Bisinella, che ha difeso le modifiche al testo come rafforzative del parere della Circoscrizione, ma ha espresso rammarico per l’occasione mancata di un voto condiviso.
Verso la delibera ufficiale
Antonio Benetti (PD) ha illustrato il percorso partecipativo già avviato dall’Amministrazione: “Abbiamo raccolto oltre 60 segnalazioni, discusso con i cittadini, approvato un documento di 19 punti in Circoscrizione. Lo porteremo in Consiglio giovedì con una delibera organica. Votare oggi questa mozione sarebbe ridondante e divisivo”.
Giuseppe Rea (Verona 5 Stelle) ha criticato la strumentalizzazione del disagio dei cittadini, evidenziando che il Comune sta già lavorando in modo strutturato con RFI per salvaguardare il parco.
Didonè, infine, ha chiesto di ritirare la mozione e proporre un ordine del giorno collegato alla delibera, per garantire unità d’intenti a tutela della cittadinanza. La proposta non è stata accolta.