Verona guida la lotta all’evasione fiscale in Veneto: Zivelonghi chiede più strumenti antimafia

Il Comune scaligero primo per segnalazioni fiscali alla CGIA. Rafforzati i controlli sulle strutture turistiche e invocata una sezione operativa della DIA in città

Fisco

Verona si conferma tra i Comuni più attivi nella lotta all’evasione fiscale, secondo quanto rilevato dal nuovo rapporto CGIA di Mestre. La città risulta prima in Veneto per numero e qualità delle segnalazioni inviate all’Agenzia delle Entrate, riguardanti Irpef, Ires, Iva e imposte catastali, frutto del lavoro congiunto tra Ufficio Tributi, Polizia Locale e Guardia di Finanza, con il supporto di una task force municipale.

Un dato che, secondo l’assessora alla Sicurezza, legalità e trasparenza Stefania Zivelonghi, conferma l’efficacia delle azioni messe in campo dall’Amministrazione per tutelare i cittadini onesti e rafforzare la legalità sul territorio.

Un’azione capillare per contrastare l’illegalità

Contrastare l’evasione fiscale è un atto di giustizia sociale, ma anche il primo passo per impedire l’infiltrazione della criminalità organizzata nei settori economici locali“, ha dichiarato Zivelonghi, evidenziando il legame diretto tra opacità finanziaria e rischio mafioso. In particolare, la ricchezza imprenditoriale del veronese rappresenta un territorio potenzialmente attrattivo per interessi illeciti, che vanno arginati con strumenti adeguati.

Più controlli sulle strutture turistiche

Un fronte particolarmente monitorato è quello delle strutture ricettive turistiche, spesso utilizzate per eludere la tassa di soggiorno o aggirare obblighi normativi. La task force tra Comune, Polizia Locale e Guardia di Finanza è impegnata nella verifica della regolarità delle locazioni brevi, garantendo il rispetto delle leggi regionali e nazionali, oltre a tutelare il settore alberghiero da forme di concorrenza sleale.

La richiesta: un magistrato DDA a Verona

L’Amministrazione comunale, consapevole delle minacce derivanti da infiltrazioni mafiose, chiede con forza l’istituzione di un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) a Verona, attualmente assente sul territorio. “Verona ha bisogno di strumenti giudiziari proporzionati alla sua rilevanza economica“, ha sottolineato Zivelonghi, che ha anche invocato la creazione di una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) in città, per un controllo ancora più efficace e capillare.

Impegno costante per una città trasparente

Il Comune continuerà a presidiare il territorio, mantenendo alta l’attenzione sulle dinamiche fiscali e legali, affinché la crescita economica del veronese sia tutelata da influenze criminali. “Legalità e trasparenza non sono un accessorio, ma un pilastro della convivenza civile“, ha ribadito l’assessora, rivendicando l’importanza della collaborazione istituzionale e del coinvolgimento attivo dei cittadini.

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