Arena di Verona, malori per il caldo: sindacati denunciano la Fondazione

Svenimenti e disagi tra i lavoratori, proteste per la gestione delle emergenze climatiche

Temperature estreme e condizioni di lavoro al limite hanno provocato diversi malori tra i dipendenti della Fondazione Arena di Verona, in particolare tra gli artisti del coro impegnati nel Festival areniano 2025. È quanto segnalano le segreterie territoriali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials-Cisal, che denunciano l’assenza di interventi efficaci da parte dell’ente organizzatore.

I sindacati parlano di una situazione nota da anni ma mai affrontata in modo risolutivo, evidenziando criticità come i costumi di scena inadatti alle alte temperature e la mancanza di misure concrete per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori. Gli episodi di svenimenti e malesseri tra i dipendenti avrebbero segnato l’avvio della stagione estiva, alimentando forti tensioni tra le parti.

Di fronte a questa emergenza, le sigle sindacali hanno formalizzato una denuncia allo Spisal (Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro), accusando la Fondazione di non rispettare gli obblighi normativi in materia di tutela della salute nei luoghi di lavoro.

“Il benessere dei lavoratori è la nostra priorità”, ha dichiarato la Fondazione in una nota. Tuttavia, i sindacati contestano l’effettiva coerenza di questa affermazione, portando come esempio il rinvio all’ultimo momento dell’incontro previsto per la mattinata di giovedì 10 luglio con Spisal e rappresentanti dei lavoratori. La comunicazione della cancellazione è arrivata via email alle 9:08 del mattino, con l’annuncio che la riunione è rimandata a data da destinarsi.

“Un comportamento che lede la dignità dei lavoratori e vanifica il lavoro fatto per trovare soluzioni”, hanno scritto le organizzazioni sindacali in un comunicato congiunto, annunciando assemblee straordinarie per valutare nuove forme di protesta. Il clima interno alla Fondazione appare sempre più teso, con il rischio concreto che la vertenza possa allargarsi a tutta la stagione estiva.

Il Festival, nonostante il successo di pubblico, rischia ora di essere compromesso da uno scontro interno che mette in primo piano il diritto alla sicurezza e alla salute nei luoghi di lavoro. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se si aprirà un tavolo di confronto oppure se prevarrà la linea dello scontro.

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