La violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari è un fenomeno sempre più diffuso, che non si limita alle sole aggressioni fisiche, ma rappresenta un problema culturale più ampio. In occasione della Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione, che si celebra il 12 marzo, l’Ulss 9 Scaligera ha riaffermato il suo impegno per proteggere i professionisti della sanità attraverso formazione, prevenzione e collaborazione con le istituzioni.
Le misure messe in campo
Per contrastare le aggressioni fisiche e verbali, l’azienda sanitaria ha adottato un programma multimodale, che comprende:
- Corsi di formazione specifici per fornire strumenti utili nella gestione delle situazioni di rischio. Dal 2023 sono stati organizzati 60 corsi, con oltre 2.500 operatori formati. Nel 2025 sono previste 26 nuove edizioni.
- Un protocollo d’intesa con le forze dell’ordine, per garantire una gestione coordinata degli episodi di violenza.
- Un gruppo di lavoro dedicato alla tutela degli operatori, con il compito di analizzare e gestire le segnalazioni di aggressioni.
- Una nuova procedura aziendale per la prevenzione e gestione delle violenze sul personale sanitario.
Uno degli effetti positivi del programma è stato l’aumento delle segnalazioni di episodi di violenza, passate da 105 nel 2022 a 550 nel 2024. Questo dato evidenzia una maggiore consapevolezza tra i professionisti e una maggiore propensione a denunciare.
Coinvolgimento delle scuole per una prevenzione a lungo termine
Nel 2025, l’Ulss 9 introdurrà un’importante novità: il coinvolgimento delle scuole in un programma di sensibilizzazione. Attraverso contenuti multimediali e iniziative educative, si punta a diffondere un messaggio chiaro contro la violenza nel settore sanitario, stimolando un cambiamento culturale nelle nuove generazioni.
L’impegno dell’Ulss 9 prosegue in stretta collaborazione con Prefettura, Questura, Comune di Verona e Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, per costruire un ambiente lavorativo più sicuro per tutti gli operatori del settore.