Il reparto di medicina generale dell’ospedale Fracastoro è riconosciuto come uno dei principali centri di ricerca del Registro Italiano delle Febbri di Origine Sconosciuta (FUO). L’unità situata a San Bonifacio ha conquistato il quinto posto nella classifica redatta dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI). Questo prestigioso riconoscimento è stato conferito durante la cerimonia conclusiva del congresso nazionale FADOI a Rimini, premiando l’impegno costante del reparto, il numero significativo di pazienti arruolati e la qualità dei dati raccolti.
Le febbri di origine sconosciuta rappresentano una patologia rara ma caratterizzata da elevata morbilità, complessità diagnostica e notevoli costi sanitari. Nel contesto dello studio FADOI, sono stati registrati casi di febbre persistente per oltre tre settimane, con difficoltà diagnostiche nonostante numerosi accertamenti eseguiti in regime di ricovero per almeno tre giorni o in ambulatorio dopo almeno tre visite. La letteratura medica offre poche casistiche, e un dato rilevante è che una percentuale compresa tra il 20% e il 50% dei casi di FUO rimane senza una diagnosi precisa, nonostante un iter diagnostico complesso e mirato.
Lo studio prospettico, realizzato in collaborazione con le società FADOI e SIMIT, ha raccolto casi di FUO osservati in pazienti adulti ospedalizzati o seguiti ambulatorialmente in 25 centri italiani, fornendo un quadro aggiornato sulle cause, l’evoluzione e gli iter diagnostici delle FUO in Italia. La casistica risente delle diverse realtà geografiche italiane ed è rappresentativa di vari contesti sanitari.
Il progetto del Fracastoro, inizialmente coordinato dal dottor Andrea Tedesco e successivamente dalla dottoressa Maria Elena Bortolotti, è stato condotto dall’equipe di medicina generale dal 2019 al 2023, con un prolungamento dovuto alla pandemia di COVID-19. I pazienti coinvolti nello studio sono stati seguiti sia in regime di ricovero che con un follow-up a sei mesi. Le indagini diagnostiche eseguite, insieme agli esiti del ricovero e del follow-up, sono attualmente in fase di elaborazione a livello nazionale, permettendo di delineare la complessità di queste infezioni nei reparti internistici e le sfide intrinseche alla diagnosi, alla terapia e agli esiti della patologia.
“È motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato la dottoressa Sara Lombardi, direttrice della medicina generale del Fracastoro, “che sia stato riconosciuto il costante impegno della nostra equipe in un periodo storico così critico per il sistema sanitario pubblico. Non solo abbiamo fornito le migliori cure ai nostri pazienti, ma abbiamo anche partecipato a iniziative nazionali volte a migliorare l’iter diagnostico e, soprattutto, la cura dei pazienti”.