Negli ultimi quindici anni, il Veneto ha visto la scomparsa del gozzo tra gli scolari grazie alle campagne di sensibilizzazione sull’assunzione di sale iodato, particolarmente durante la gravidanza e l’allattamento. Questo risultato, come riportato dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (Osnami) nel periodo 2015-2019, testimonia l’efficacia delle iniziative messe in campo.
Questi progressi sono il frutto dell’impegno della Regione Veneto, che ha partecipato attivamente alla campagna nazionale “Poco sale ma iodato“. Tale iniziativa, mirata alla prevenzione e alla promozione di abitudini alimentari sane, continua oggi attraverso il progetto di comunicazione “Vivo Bene Veneto“, parte integrante del Piano Regionale Prevenzione 2020-2025. Tra le raccomandazioni per uno stile di vita sano, l’assunzione di sale iodato è fondamentale per prevenire le patologie legate alla carenza di iodio.
Lo iodio è un micronutriente essenziale per il corretto funzionamento della tiroide e deve essere assunto nelle quantità raccomandate durante tutte le fasi della vita. Questo messaggio è stato recentemente rilanciato dall’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, durante la Settimana Mondiale della Tiroide (20-26 maggio).
“L’adeguata assunzione di iodio tramite la dieta ha permesso l’eliminazione del gozzo tra i bambini in età scolare nel Veneto” ha affermato Lanzarin. “Inoltre, uno studio recente ha dimostrato una significativa riduzione dell’incidenza dell’ipertiroidismo nella nostra regione nell’ultimo decennio, in particolare grazie alla diminuzione dei casi di gozzo tiroideo“. Questi risultati, ha concluso l’assessore, sono stati raggiunti “grazie alla collaborazione tra Università, Aziende Sanitarie e comunità locali, supportate dalla Regione del Veneto con una campagna di informazione capillare, dalle piazze alle scuole primarie”.