Il Veneto avanza con determinazione nella lotta contro il rischio alluvionale con un progetto significativo: il raddoppio del bacino di laminazione a Montebello. Questa nuova infrastruttura idraulica, che comporta un investimento di 55 milioni di euro, mira a migliorare la gestione delle acque in eccesso provenienti dai torrenti Agno-Guà e Chiampo, proteggendo così efficacemente le province di Verona, Vicenza e la Bassa Padovana.
Questo progetto non solo amplia il bacino esistente, operativo fin dal 1928, ma introduce anche capacità aggiuntive per contenere e gestire fino a 9 milioni di metri cubi di acqua. L’efficacia del bacino di Montebello nel prevenire alluvioni è stata dimostrata innumerevoli volte, salvando la regione da danni potenzialmente devastanti.
La necessità di espansione è stata spinta dalla crescente frequenza e intensità delle piogge, che hanno messo a dura prova la capacità dell’infrastruttura esistente. L’ampliamento permetterà di derivare in modo più efficiente le piene del Chiampo, oltre a quelle dell’Agno-Guà, riducendo significativamente il rischio di inondazioni per le comunità a valle.
La gara d’appalto per l’espansione è stata annunciata nel 2022 e i lavori sono già in corso, guidati dall’impresa Vittadello, con sede a Padova. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha presenziato all’inizio dei lavori, sottolineando l’impegno della regione nel garantire che il finanziamento dell’opera sia ben gestito, senza sorprese per le imprese coinvolte.
I sindaci delle aree interessate, come Luca Albiero di Zermeghedo e Dino Magnabosco di Montebello, hanno espresso gratitudine per l’impegno regionale nella prevenzione delle alluvioni. Hanno particolarmente apprezzato l’approccio proattivo della regione nel proteggere non solo le zone residenziali, ma anche le vitali aree produttive.