L’allerta arancione è stata attivata a Verona a causa della piena del fiume Adige, mentre un nuovo impulso di maltempo colpirà la regione.
Mercoledì mattina, il ponteggio di ponte Nuovo a Verona è stato sollevato per evitare danni derivanti dalla piena del fiume Adige. A causa delle previsioni di ulteriori precipitazioni per giovedì 10 ottobre, la Protezione civile del Veneto ha dichiarato un’allerta arancione per criticità idraulica nel bacino Adige-Garda e Monti Lessini. Questo avviso è stato emesso per prevenire rischi legati al transito della piena, con un rischio di inondazioni nelle aree più esposte.
Nuovo impulso perturbato in arrivo
Il maltempo che ha colpito il Veneto non si è ancora placato. Un nuovo impulso perturbato è previsto per giovedì, con precipitazioni diffuse sulle aree centro-settentrionali della regione, incluse le Prealpi, dove si attendono rovesci di intensità moderata o forte. Gli effetti della perturbazione saranno più contenuti rispetto a martedì, ma le piogge potrebbero localmente essere abbondanti, soprattutto nelle aree montuose. Sulla pianura centro-meridionale, invece, i fenomeni saranno più irregolari, con quantitativi di pioggia inferiori ma con possibili temporali sparsi.
Nel pomeriggio di giovedì, le condizioni meteo dovrebbero migliorare con una progressiva attenuazione dei fenomeni, anche se in alcune aree orientali potrebbe ancora verificarsi qualche pioggia residua. Il limite della neve scenderà da 3.000 metri a 2.500-2.600 metri nel corso della giornata, interessando le zone montuose più elevate.
Monitoraggio continuo e fasi di allerta
L’allerta arancione per criticità idraulica sul fiume Adige resterà in vigore fino alle ore 20 di mercoledì, per poi passare a livello giallo nelle ore successive. Le previsioni indicano che il colmo di piena dell’Adige potrebbe raggiungere anche le zone di allerta del Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige, provocando un ulteriore innalzamento dei livelli idrometrici. L’allerta gialla sarà valida anche per altre aree del Veneto, inclusi i bacini Alto Piave, Piave Pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone e Adige-Garda e Monti Lessini.
Criticità idraulica e idrogeologica in Veneto
Oltre all’Adige, altre zone del Veneto saranno soggette a monitoraggio per criticità idraulica e idrogeologica, anche se a livelli inferiori rispetto a quelli del fiume. Lo stato di attenzione giallo interesserà infatti buona parte dei bacini della regione, ad eccezione dell’Alto Piave e del Piave Pedemontano, che al momento presentano una criticità inferiore.
Le autorità locali, supportate dalla Protezione civile, continueranno a monitorare la situazione, pronti a intervenire in caso di emergenze legate al maltempo e alle possibili esondazioni del fiume.