Professoressa accusata di favoreggiamento della prostituzione, salta l’udienza per esami di maturità

È commissario agli esami di maturità. Accusato di favoreggiamento della prostituzione, avrebbe affittato un appartamento per attività illecite

Un professore di 62 anni residente in provincia di Verona, B.S., è sotto processo per favoreggiamento della prostituzione. Ieri, 24 giugno, era previsto il suo esame davanti al collegio del tribunale di Mantova, ma l’insegnante non ha potuto presenziare perché impegnato come commissario agli esami di maturità. Il processo è stato rinviato al 10 febbraio, quando dovrà essere ascoltato. Accusato insieme a lui c’è un cittadino dominicano di 28 anni, anch’egli residente a Verona.

Il via vai al quarto piano

I fatti contestati risalgono al periodo tra marzo e giugno 2019. Secondo l’accusa, i due avrebbero affittato un appartamento in un condominio situato in viale Brigata Mantova, vicino all’ospedale. Una giovane sudamericana, cugina dell’imputato dominicano, avrebbe utilizzato l’appartamento per ricevere visitatori, dichiarando però che si trattava di incontri per gioco, divertimento e nuove esperienze, mai per denaro. Ha affermato che i due imputati non erano a conoscenza di ciò che accadeva nell’appartamento.

Duemila prenotazioni

Le indagini hanno rivelato un notevole traffico nell’appartamento, evidenziato da oltre 2.200 chiamate ricevute su due numeri di cellulare presenti su un sito di escort. Il punto cruciale del processo sarà dimostrare se chi ha firmato il contratto d’affitto fosse consapevole dell’attività di prostituzione o l’abbia in qualche modo favorita. Questa ipotesi resta ancora da provare.

Le testimonianze dei condomini

Durante l’udienza di ieri, alcuni inquilini hanno testimoniato, riportando di aver fatto segnalazioni alle forze dell’ordine e all’amministratore di condominio. Un inquilino del secondo piano ha descritto un continuo via vai di persone, principalmente uomini, che salivano al quarto piano e ne uscivano dopo circa mezz’ora. L’amministratore di condominio ha confermato l’andirivieni e ha dichiarato di aver fatto un appostamento insieme alla Polizia Locale, riscontrando anche in quell’occasione un frequente movimento.

Un parente della proprietaria dell’appartamento ha riferito di aver ricevuto numerose segnalazioni riguardanti l’attività sospetta. Su incarico della proprietaria, ha incontrato i due affittuari, che hanno negato qualsiasi attività illecita. Tuttavia, circa quattro mesi dopo la stipula del contratto, l’affitto è stato rescisso.

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