Verona Pride 2024: un giorno di colore e rivendicazioni

Il Comune di Verona patrocina per la prima volta il Pride, coinvolgendo oltre 5.000 partecipanti

Verona Pride

Il 16 giugno 2024, il Verona Pride ha animato le strade della città, portando avanti le istanze della comunità LGBTQIA+. Per la prima volta, l’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Verona, con la partecipazione del sindaco Damiano Tommasi, che ha preso parte alla parata. Il Comitato del Verona Pride, composto da Arcigay Pianeta Milk, Rete degli Studenti Medi Verona, Udu Verona, Arci Yanez, Arci Verona e Gasp, ha espresso grande soddisfazione per questo traguardo.

La presidente del comitato, Laura Pesce, ha dichiarato: “Riconosciamo che il patrocinio comunale non è scontato, ma è il frutto di anni di manifestazioni e impegno comune. Vogliamo che la collaborazione tra le istituzioni e il movimento di piazza continui a favorire il cambiamento. In un periodo storico in cui molti diritti sono sotto attacco, rispondiamo a chi sostiene che i Pride non siano più necessari con una forte presenza in piazza“.

La manifestazione ha visto anche una calorosa partecipazione cittadina, con oltre 5.000 persone che hanno sfilato dal centro città. Il corteo, partito da piazza Santa Toscana, ha attraversato Ponte Navi e piazza Bra, per concludersi alle Mura di San Bernardino con il Mura Pride Fest, animato dalla musica di Elasi e Dj Rosma.

Più di 25 associazioni hanno aderito al manifesto d’intenti del Pride, tra cui Circolo Pink, Sat, Famiglie Arcobaleno, Agedo, Eimì, Fridays For Future Verona, Xr Verona, Uaar Verona, Legambiente Verona, Ordine degli assistenti sociali Verona, Emergency Verona, Adi Verona, Anpi Verona, Diplomart, Il mondo di Irene, Isolina è, Ordine degli psicologi, Medici senza frontiere Verona, Afroveronesi, Planet B Festival, Filo di Arianna, RedLab, R’Ossi da Brodo, Verona Radicale e Orie.

Laura Bergamin, rappresentante di Udu Verona e vicepresidente del Comitato Verona Pride, ha commentato: “Abbiamo osservato una crescente sensibilità tra gli alleati della comunità LGBTQIA+. La cittadinanza risponde con consapevolezza e determinazione, riconoscendo che tutti i diritti sono interconnessi. Non possiamo più tollerare oppressioni, essere invisibili e le negazioni dei diritti: oggi abbiamo detto no alle discriminazioni razziali, no alle guerre e ai colonialismi, no ai regimi oppressivi e alla repressione del dissenso, no alla messa in discussione dei luoghi del sapere“. Laura Pesce ha concluso affermando: “Una città e una società che rispettano i diritti della comunità LGBTQIA+ sono simbolo di libertà. Da questo Pride, vogliamo partire per costruire ponti e immaginare concreti esempi di intersezionalità, in una città che possa essere modello per tutti”.

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