Verso un nuovo assetto delle autostrade in Veneto: opportunità e dubbi

L'analisi del futuro delle vie autostradali venete evidenzia sia la potenziale ristrutturazione dell'offerta che le incertezze locali

autostrada

Nel corso della presentazione delle attività previste da Veneto Strade per gli anni 2023 e 2024, si è discusso anche di un potenziale ripensamento dell’assetto autostradale nella regione del Veneto. Questa possibile trasformazione prevede un maggiore ruolo della Regione nella gestione delle concessioni autostradali, sollevando interrogativi specialmente nel territorio veronese.

In particolare, il tratto autostradale A4 Brescia-Padova, che attraversa la provincia di Verona, vede la sua concessione in scadenza al termine del 2026. Elisa De Berti, vicepresidente della Regione Veneto, ha esposto l’idea di assumere direttamente il controllo di questo segmento sotto la gestione regionale, un concetto noto come gestione “in house“. Tuttavia, i dettagli di questa proposta sono ancora da delineare, nonostante le critiche non si siano fatte attendere, soprattutto da parte di Flavio Tosi e Alberto Bozza, esponenti di Forza Italia nel veronese.

Tosi ha enfatizzato come i benefici economici generati dall’A4 Brescia-Padova siano fondamentali per i territori attraversati, attualmente reinvestiti in opere locali grazie agli accordi esistenti con il concessionario attuale. Secondo lui, un passaggio della concessione alla Regione potrebbe tradursi in una mancata realizzazione di questi investimenti vitali per le comunità locali, aggravato da un sentimento di trascuratezza verso il Veneto occidentale negli ultimi anni. Anche Bozza ha manifestato preoccupazioni, sottolineando l’importanza di mantenere le infrastrutture autostradali strettamente legate ai territori di appartenenza, da cui devono continuare a trarre vantaggi tangibili.

Queste posizioni sottolineano la complessità di un’eventuale riorganizzazione autostradale che includerebbe anche la Pedemontana Veneta, oggetto di critiche per le sue attuali difficoltà finanziarie, e altri tratti autostradali del nord-est. Entrambi i rappresentanti locali concordano sulla necessità di un dialogo aperto e basato su dati concreti, evidenziando la priorità di rispondere alle esigenze infrastrutturali locali ancora insoddisfatte, come la Variante alla Statale 12 e il nuovo casello di Vigasio sulla A22, progetti vitali per il territorio che richiedono ancora finanziamenti adeguati.

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