Un nuovo tratto della ciclovia Treviso-Ostiglia è stato ufficialmente inaugurato a Pressana, nella zona Est della provincia di Verona. Protagonista dell’intervento è la passerella ciclabile che attraversa il fiume Fratta, elemento chiave per il completamento della tratta veronese del grande corridoio verde interprovinciale.
La struttura, dal design ispirato al vecchio viadotto ferroviario, è stata realizzata con materiali moderni e secondo standard elevati di sicurezza e accessibilità. Questo ponte rappresenta un punto di connessione fondamentale per la ciclovia, che riutilizza il tracciato della storica ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia, trasformandolo in un’infrastruttura dedicata a ciclisti e pedoni.
Il nuovo tratto interessa circa 5 chilometri, coinvolgendo i comuni di Cologna Veneta, Pressana e Minerbe. L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia di mobilità sostenibile, che punta a collegare aree urbane e rurali in modo sicuro, fluido ed ecologico. Grazie a questo progetto, le comunità locali potranno contare su un’alternativa concreta all’uso dell’auto, favorendo sia gli spostamenti quotidiani che il turismo lento.
Attualmente sono già percorribili 89 dei 118 chilometri totali previsti per la ciclovia, che si estende tra le province di Treviso, Padova, Vicenza e Verona. Il tracciato attraversa paesaggi naturali e centri abitati, con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso la riconversione sostenibile di un’infrastruttura storica.
Nella Bassa veronese, il progetto della Treviso-Ostiglia sta contribuendo a ridisegnare la viabilità lenta, rilanciando un nuovo modello di fruizione del territorio che mette al centro la sostenibilità ambientale e il benessere delle persone. Le piste ciclopedonali diventano così strumenti di connessione non solo fisica ma anche culturale ed economica tra i diversi comuni coinvolti.
Con l’apertura del ponte sul Fratta, la ciclovia compie un ulteriore passo verso la sua piena operatività, avvicinando l’obiettivo di completare l’intero asse ciclabile e rafforzando la rete di mobilità dolce della regione. L’opera rappresenta anche un’opportunità di sviluppo per il turismo di prossimità, particolarmente importante in un’epoca in cui la riscoperta dei territori locali è diventata centrale.