Giugno 2025 si preannuncia un mese di stangata fiscale per il Veneto, con una doppia scadenza che peserà sulle finanze di imprese e cittadini per un totale stimato di 5,4 miliardi di euro. Lo rivela l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che ha analizzato il calendario tributario regionale e le ricadute sul tessuto economico del territorio.
17 giugno: la prima batosta
Martedì 17 giugno è il primo spartiacque, con un versamento complessivo atteso di 3,9 miliardi. Di questi, l’80% sarà a carico delle imprese venete, chiamate a far fronte a una serie di obblighi tra cui:
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Ritenute Irpef per dipendenti e collaboratori
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Versamenti Iva
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Acconti Imu per le attività produttive
La liquidità è il principale tallone d’Achille, complice il rallentamento dei pagamenti tra aziende e una politica creditizia sempre più rigida da parte delle banche. Anche se molte delle imposte rappresentano partite di giro, il problema resta la necessità immediata di cassa, una sfida crescente per l’imprenditoria locale.
Seconda ondata il 30 giugno
Appena due settimane dopo, il 30 giugno segnerà la seconda scadenza critica, con ulteriori 1,5 miliardi da versare, relativi a imposte come:
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Irpef
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Ires
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Irap
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Addizionali varie
Anche in questo caso, l’onere maggiore graverà sulle partite IVA e le società, salvo proroghe limitate che potrebbero interessare i contribuenti in regime forfettario o soggetti ISA.
Pressione fiscale tra le più alte d’Europa
L’Italia continua a essere tra i Paesi con la tassazione più elevata, con un carico fiscale pari al 42,6% del PIL, secondo Eurostat. Solo Danimarca, Francia, Belgio, Austria e Lussemburgo fanno peggio. Ma se la pressione fiscale è da primato, la burocrazia fiscale è un freno strutturale: la Banca Mondiale stima che un’impresa italiana impieghi 238 ore l’anno per adempiere agli obblighi tributari, quasi il doppio rispetto alla Francia e alla Spagna.
Evasione fiscale in calo, ma ancora presente
Un dato positivo arriva dal ministero dell’Economia, che segnala un calo dell’evasione: da 108 miliardi nel 2017 a 82,4 miliardi nel 2021. In Veneto, l’evasione stimata si aggira attorno ai 6,5 miliardi, pari al 10,6% del totale imponibile, uno dei valori più bassi a livello nazionale. Merito di strumenti come fatturazione elettronica, split payment e invio telematico dei corrispettivi, che hanno migliorato i controlli e ridotto gli spazi di irregolarità.
Le proposte: meno adempimenti, più equità
Secondo CGIA di Mestre, per alleggerire il carico fiscale senza penalizzare l’equità servono misure incisive:
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Semplificazione delle procedure
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Riduzione degli adempimenti
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Controlli selettivi basati sui dati disponibili
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Riforma del sistema tributario verso una maggiore equità
In attesa di riforme strutturali, però, il giugno fiscale resta un incubo per contribuenti e imprese del Veneto, con versamenti massicci e poche risorse liquide a disposizione.