Verona celebra la Giornata del donatore: la Gran Guardia si illumina di rosso

Avis, Fidas e Asfa insieme per promuovere la donazione di sangue e plasma: «Insieme salviamo vite»

Oggi, 14 giugno, Verona si unisce al mondo per celebrare la Giornata del donatore di sangue, un’occasione dedicata a chi compie un gesto semplice ma fondamentale: donare per salvare vite. Per l’occasione, la facciata della Gran Guardia in piazza Bra è stata illuminata di rosso, simbolo universale della solidarietà e del dono.

A promuovere l’iniziativa nel capoluogo scaligero sono le associazioni Avis, Fidas e Asfa, che hanno scelto come slogan dell’edizione 2025: «Dona il sangue, dona il plasma, insieme salviamo vite!». Un messaggio diretto, con un focus particolare sulla donazione di plasma, componente sempre più strategico per il sistema sanitario nazionale ma ancora in larga parte importato dall’estero.

Secondo quanto riferito da Alessandro Viali, presidente di Avis provinciale Verona, i dati stanno mostrando segnali incoraggianti. «Dopo anni difficili, i numeri sono in ripresa, ma dobbiamo continuare a crescere. Solo nel mese di maggio abbiamo raccolto 2.860 sacche tra sangue e plasma nella provincia, ma nei mesi estivi le donazioni tendono a diminuire ed è proprio allora che abbiamo più bisogno».

Chi può donare? I requisiti sono semplici: età compresa tra i 18 e i 65 anni, peso di almeno 50 kg e buono stato di salute generale. Donare è sicuro, gratuito e non richiede più di un’ora. I donatori possono prenotare il proprio appuntamento tramite diversi canali: numero verde 800 310 611 (attivo solo da telefono fisso), il numero 0442 622867, il cellulare 339 3607451, oppure scrivendo a prenota.trasfusionale@aulss9.veneto.it.

L’obiettivo della giornata è duplice: ringraziare i donatori abituali e coinvolgere nuovi cittadini, in particolare i più giovani, affinché diventino protagonisti di una cultura del dono stabile e continuativa.

Verona risponde con partecipazione, colorando di rosso uno dei suoi edifici più iconici e rilanciando un messaggio universale: ogni donazione è un atto di responsabilità civile, un piccolo gesto che può fare la differenza tra la vita e la morte per molti pazienti.

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