In piazza Pradaval qualcosa sta cambiando. Dopo anni segnati da segnalazioni per degrado e presenze poco rassicuranti, dal 9 giugno ha riaperto il chiosco all’interno dei giardini, grazie all’iniziativa di un imprenditore veronese con esperienza ventennale nel settore del catering. L’obiettivo? Riqualificare un’area urbana spesso associata a microcriminalità e restituirla ai cittadini.
Una sfida contro i pregiudizi e le difficoltà
Il nuovo “Chiosco by Burro e Salvia” è il frutto del lavoro di Riccardo Corsato, volto noto nel mondo del banqueting a Verona. Per la prima volta, lui e il suo team hanno deciso di aprire un punto fisso, portando colazioni, aperitivi e lunch accessibili anche agli studenti, mantenendo la qualità come valore centrale.
“Sappiamo cosa succede in questa piazza”, ammette Corsato, “ma non abbiamo paura. Siamo convinti che il bello e il buono possano contrastare il degrado. Vogliamo offrire un punto di ritrovo sano, curato, e animarlo con eventi e iniziative tematiche”. Non solo: sarà anche un presidio di sicurezza, grazie alla presenza di telecamere installate dallo stesso gestore.
Un progetto per restituire vita alla piazza
Nei giardini di Pradaval la situazione è da tempo sotto osservazione: durante il giorno l’area è frequentata da anziani e turisti, ma alla sera emergono criticità, come piccoli gruppi che fumano hashish all’ombra delle telecamere comunali, e il ritorno di spacciatori. La speranza è che la presenza attiva e continuativa del chiosco possa fungere da deterrente, come già accaduto in altre zone della città.
Non è un caso isolato: in piazza Cittadella un altro esercente ha intrapreso un percorso simile, aprendo una gelateria nonostante furti e problemi, ricevendo il sostegno dei residenti.
Cura degli spazi pubblici e responsabilità condivisa
L’iniziativa privata si accompagna a un appello al Comune, chiamato a completare gli interventi di sistemazione urbana: restano da riparare alcune bacheche informative vandalizzate, con vetri rotti che rappresentano un rischio per i passanti. Nel frattempo, l’impegno quotidiano sarà concreto: ritirare sedie e tavolini ogni sera per evitare danneggiamenti o furti, e garantire così ordine e continuità.
“Vogliamo trasformare questo spazio in un punto di incontro positivo per giovani, famiglie e turisti”, afferma l’imprenditore, che non nasconde l’entusiasmo per questa nuova sfida. L’obiettivo è chiaro: occupare legalmente uno spazio che altrimenti verrebbe lasciato al degrado.