La Filt Cgil di Verona lancia un appello accorato alle istituzioni locali e regionali, esprimendo profonda preoccupazione per il parere rilasciato dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) che promuove la suddivisione in lotti del trasporto pubblico locale (TPL) in vista del nuovo bando di gara per la gestione del servizio. Il sindacato ritiene che tale proposta sia teorica e disconnessa dalla realtà operativa del territorio veronese, e chiede di essere coinvolto direttamente nel percorso decisionale.
Il contesto: un sistema a due velocità
Verona presenta un sistema TPL caratterizzato da forti disparità: da un lato un servizio urbano efficiente, capillare e in attivo, dall’altro un extraurbano in perdita, poco sviluppato e strutturalmente fragile. A ciò si aggiunge l’incertezza del progetto filoviario, ancora lontano dall’essere operativo e senza chiari riferimenti economici. In questo contesto, secondo Filt Cgil, la suddivisione in lotti rischia di aggravare le criticità esistenti, anziché risolverle.
L’efficienza del lotto unico: una scelta bipartisan
La soluzione del lotto unico, sottolinea il sindacato, è da sempre considerata la più idonea a garantire efficienza, economia di scala e integrazione del servizio, come previsto anche dalla normativa vigente. La proposta dell’ART, che punta alla “contendibilità” e all’apertura del mercato, potrebbe favorire solo in apparenza la concorrenza, ma nella pratica rischia di generare inefficienze, specie se aziende diverse dovessero gestire i servizi urbani ed extraurbani in maniera separata.
I rischi per il servizio e per i cittadini
Filt Cgil lancia un chiaro avvertimento sulle possibili conseguenze di questa scelta:
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Frammentazione del sistema tariffario, con l’addio al biglietto unico;
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Diminuzione delle corse nelle aree extraurbane, meno redditizie;
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Rischi di disservizi, discontinuità e scarsa coordinazione tra operatori;
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Ricadute negative sulla qualità del servizio e sui costi per le famiglie;
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Minacce alla tenuta occupazionale dei lavoratori del settore.
Il sindacato denuncia anche la scarsa disponibilità della Regione Veneto a investire risorse aggiuntive, a differenza di quanto avviene in altre regioni, elemento che potrebbe disincentivare la partecipazione alla gara da parte degli operatori.
Coinvolgere i lavoratori nel processo decisionale
Nel comunicato, la Filt Cgil chiede un confronto immediato e trasparente con Comune di Verona, Provincia, Regione Veneto e aziende del settore. L’obiettivo è costruire un percorso condiviso che tuteli il diritto alla mobilità, la sostenibilità del servizio e l’occupazione.
“Rinunciare al lotto unico” conclude il sindacato, “significa accettare il rischio di un salto indietro di vent’anni nella gestione del trasporto pubblico veronese. È una responsabilità che le istituzioni non possono ignorare”.