Sicurezza sul lavoro: dalla Regione Veneto 4 milioni per le aziende metalmeccaniche

Pubblicato un bando per l’adeguamento dei macchinari. In calo gli infortuni mortali. Presentato il piano triennale 2025-2027 con nove aree d’intervento

Un nuovo impegno concreto per la sicurezza sul lavoro arriva dalla Regione Veneto, che ha annunciato un bando da 4 milioni di euro destinato alle aziende del settore metalmeccanico. I fondi serviranno per migliorare la sicurezza dei macchinari e rafforzare la prevenzione degli incidenti in uno dei comparti produttivi più rilevanti della regione.

La misura è stata presentata il 25 marzo durante la riunione del Comitato regionale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza, presieduta dall’assessora alla sanità Manuela Lanzarin. L’incontro ha anche fornito un aggiornamento sull’andamento degli infortuni mortali sul lavoro, che nel 2024 sono scesi a 23 casi, rispetto ai 41 del 2023, confermando una tendenza in calo.

Obiettivo: macchinari più sicuri e formazione più mirata
Il nuovo bando, gestito in collaborazione con Azienda Zero, mira ad aumentare gli standard di sicurezza all’interno delle aziende metalmeccaniche, intervenendo in particolare sull’adeguamento tecnico dei macchinari. Parallelamente, è stato ribadito l’impegno nella formazione dei tecnici neoassunti all’interno degli Spisal (Servizi di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro), attraverso un percorso di selezione mirato a identificare le competenze necessarie agli ufficiali di polizia giudiziaria che operano in ambito ispettivo.

Un piano triennale articolato in nove aree di intervento
Nel corso dell’incontro è stato anche presentato il Piano regionale 2025-2027 per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il documento prevede nove aree d’intervento strutturate in azioni specifiche, calendarizzate e monitorate costantemente. Rispetto ai piani precedenti, è stata introdotta una novità significativa: l’area “equità”, dedicata alla tutela della salute dei lavoratori più vulnerabili o esposti a fattori di rischio elevato.

Ecco le nove aree operative del piano:

  • Risorse: gestione dei fondi derivanti dalle sanzioni, bandi regionali e potenziamento degli organici Spisal.

  • Controllo e assistenza: pianificazione dei controlli e rafforzamento degli sportelli di supporto alle aziende.

  • Conoscenza: report periodici sugli infortuni, sviluppo del sistema informativo Sipral e analisi sui rischi da sostanze nocive.

  • Omogeneità: definizione di standard operativi regionali e avvio di un sistema di audit tra Spisal.

  • Formazione: corsi su salute e sicurezza, aggiornamenti per ufficiali di PG e revisione del percorso per la bonifica amianto.

  • Semplificazione: nuovi portali digitali per la gestione amianto e pagamento sanzioni.

  • Organizzazione: coordinamento e valutazione dell’attività dei gruppi tematici regionali.

  • Comunicazione e informazione: campagne informative e materiali sui principali rischi lavorativi.

  • Equità: miglioramento della sorveglianza sanitaria per ex esposti a cancerogeni e promozione della salute nei luoghi di lavoro.

Una strategia integrata per una cultura della prevenzione
La Regione Veneto punta così a una strategia integrata, in cui prevenzione, informazione, formazione e monitoraggio procedano di pari passo. Il bando da 4 milioni e il piano triennale sono pensati per sostenere le imprese, in particolare quelle medio-piccole, e per innalzare i livelli di sicurezza in contesti produttivi dove il rischio è più elevato.

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