Si è spento Angelo Renon , 72 anni , una delle figure storiche tra i senzatetto di Verona . Il suo corpo è stato rinvenuto nella mattinata di oggi, intorno alle 8, dalla polizia locale nel suo consueto angolo di riparo, davanti alle scuole medie Catullo , in lungadige San Giorgio . Accanto a lui, qualcuno ha lasciato una rosa , un gesto che testimonia l’affetto di chi lo conosceva. La causa della morte potrebbe essere stata un malore improvviso .
Renon era benvoluto da molti e spesso si vedeva in piazza dei Signori con un libro in mano . Secondo i dati dei servizi sociali del Comune, in passato aveva lavorato come bidello alle scuole Betteloni e aveva vissuto con la madre fino alla sua scomparsa, nei primi anni 2000. Nel 2003 aveva perso la residenza e, da quel momento, aveva scelto di vivere in strada , rifiutando ripetutamente ogni forma di assistenza offerta dalle istituzioni.
L’assessora alle Politiche sociali, Luisa Ceni , ha espresso rammarico per la sua scomparsa: “Ogni morte solitaria è una sconfitta per la società” , ha dichiarato. Renon era noto ai servizi sociali e aveva ricevuto più volte proposte di accoglienza e supporto , ma le aveva sempre rifiutate. Lo scorso 21 febbraio , durante l’ultimo incontro con gli operatori, si era mostrato gentile e disponibile all’ascolto , pur continuando a respingere ogni offerta di alloggio.
Nonostante avesse ancora dei nipoti e un altro parente con cui manteneva qualche contatto, Renon aveva scelto una vita solitaria , senza legarsi neppure alla comunità di senzatetto della città.
L’impegno del Comune
L’assessora ha ribadito l’attenzione del Comune di Verona nel contrastare la marginalità sociale. “Il Tavolo sulla grave marginalità” , istituito per gestire queste situazioni, richiesta Comune, Ulss e diverse associazioni del terzo settore per offrire supporto ai senzatetto. Tuttavia, nel caso di Renon, ogni tentativo di aiuto si è scontrato con la sua scelta di indipendenza .
La sua morte rappresenta una tragedia umana e sociale , lasciando un vuoto tra coloro che lo conoscevano e lo stimavano.