Con la delibera n. 106/25/CONS l’Agcom ha introdotto una serie di misure volte ad arginare il fenomeno del cosiddetto spoofing, la pratica consistente nella manipolazione dell’informazione che trasporta l’identità del chiamante, il CLI, al fine di impedirne l’identificazione e la richiamabilità (l’utente chiamato visualizza un numero chiamante che non corrisponde a chi ha effettivamente originato la chiamata).
Le misure anti-spoofing previste dalla la delibera sono state definite nell’ambito del procedimento avviato con la delibera n. 457/24/CONS, che ha visto il coinvolgimento di un’ampia platea di soggetti (associazioni dei consumatori, associazioni di imprese, operatori di telecomunicazioni e altri attori rilevanti, tra cui esperti e operatori di altri settori direttamente coinvolti nella questione del CLI spoofing), sia attraverso la partecipazione a una consultazione pubblica sia nell’ambito dei lavori del tavolo tecnico avviato nel corso del procedimento stesso.
Con la delibera sono state introdotte delle misure tecniche per bloccare le chiamate con CLI contraffatto provenienti dall’estero prima che raggiungano gli utenti.
I soggetti tenuti ad attuare il blocco sono i c.d. Carrier Internazionali, cioè gli operatori italiani che gestiscono le “interfacce di confine” con le reti estere, tramite le quali gli operatori con autorizzazione estera immettono nelle reti nazionali le chiamate vocali destinate a utenti italiani.
Per il blocco delle chiamate in cui il CLI è un numero mobile, gli operatori mobili che gestiscono gli utenti in roaming sono tenuti a collaborare con i Carrier Internazionali per individuare i casi in cui la chiamata può essere originata da un utente mobile in roaming all’estero.
La casistica delle chiamate provenienti dall’estero che devono essere bloccate dai Carrier Internazionali è, in sintesi, la seguente (per i dettagli si rimanda all’allegato A alla delibera):
chiamate con CLI corrispondente a numerazione fissa nazionale (tali chiamate verosimilmente non possono provenire dall’estero);
chiamate con CLI corrispondente a numerazione nazionale di tipo non geografico, ad es. numeri 800xxx, (tali numerazioni non sono utilizzabili all’estero);
chiamate con CLI corrispondente a numerazione mobile nazionale assegnata ad utenti, previo controllo che l’utente che ha in uso il numero non sia in roaming all’estero (gli operatori mobili controllano lo stato di roaming degli utenti e forniscono ai Carrier Internazionali l’indicazione di bloccare le chiamate nei casi in cui l’utente non si trova in roaming);
chiamate con CLI corrispondente a numerazione mobile nazionale non ancora assegnata.
Il fenomeno dello spoofing è attualmente in buona parte riconducibile alle chiamate provenienti dall’estero. La delibera ha tuttavia previsto (all’art. 8.4 dell’allegato B) di affrontare, in uno specifico tavolo tecnico, anche l’introduzione di misure tecniche rivolte al contrasto dello spoofing di chiamate originate in Italia.