Ha fatto tappa anche a Verona la staffetta ciclistica “Per non dimenticare la Strage alla Stazione di Bologna”, partita il 28 luglio dal Brennero e diretta a Bologna, dove si concluderà il 2 agosto, nel giorno del 45° anniversario dell’attentato terroristico del 1980. Un’iniziativa di memoria civile che ogni anno percorre il Nord Italia per rinnovare l’impegno collettivo contro l’oblio e per la giustizia.
L’esplosione alla stazione di Bologna, avvenuta alle 10:25 del mattino, causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. Tra le vittime anche Davide Caprioli, giovane veronese di vent’anni, ricordato ieri nella sua città con numerosi spazi pubblici che portano il suo nome.
Il ricordo a Palazzo Barbieri
I ciclisti sono stati accolti a Palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona, dall’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, accompagnato da Cristina Caprioli, sorella di Davide. Presenti anche partecipanti veronesi alla staffetta, tra cui il consigliere comunale Fabio Segattini, alla sua prima partecipazione.
“La staffetta è un pellegrinaggio della memoria”, ha dichiarato Segattini, sottolineando come il percorso sia scandito da incontri con amministratori locali e familiari delle vittime, che in quei tragici giorni persero i propri cari in un atto di violenza che ancora oggi interpella la coscienza del Paese.
La memoria come responsabilità civile
Durante l’accoglienza, l’assessore Buffolo ha richiamato l’importanza della memoria storica, definendo l’attentato del 2 agosto “l’ultima grande strage di matrice eversiva della storia repubblicana“. Ha ricordato come oggi esista una verità giuridica su molte delle stragi italiane, con responsabilità e mandanti individuati, spesso riconducibili ad ambienti dell’estrema destra eversiva.
“Ricordare quei pericoli è un monito per le nostre azioni quotidiane”, ha dichiarato Buffolo, ribadendo l’impegno del Comune di Verona a mantenere viva la memoria e a partecipare attivamente alle celebrazioni ufficiali del 2 agosto a Bologna, con la presenza del Gonfalone della città.
Davide Caprioli: un simbolo veronese della memoria
Davide Caprioli era uno studente al primo anno di Economia e commercio presso l’Università di Verona. Al momento dell’attentato, stava tornando da una vacanza con la fidanzata, portando con sé la sua inseparabile chitarra. Il suo impegno nel sociale e la sua sensibilità verso gli altri lo resero, anche in giovane età, una figura attiva nella comunità locale.
Nel corso degli anni, la città di Verona ha voluto onorarne la memoria dedicandogli:
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Una strada nel quartiere Chievo
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Una biblioteca civica a Borgo Milano
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Un’aula universitaria all’Ateneo di Verona
Un tributo che sottolinea come la memoria delle vittime debba restare viva attraverso luoghi, gesti e narrazioni condivise.