Portici trasformati in dormitori improvvisati, bucato steso sulle recinzioni e rifiuti da ripulire ogni mattina: questa è la situazione che, con l’arrivo dell’estate, sta esasperando residenti e commercianti in via Albere, a Verona. In particolare, l’area tra il panificio De Rossi e il minimarket, poco oltre il ponticello che da Porta Palio conduce verso lo stadio, è diventata punto fisso di bivacchi, occupazioni informali e degrado urbano.
Durante i mesi freddi, la zona era frequentata perlopiù da gruppi maschili, ma ora si segnalano anche presenze femminili che utilizzano lo spazio pubblico come lavanderia, stendendo abiti e biancheria lungo le recinzioni. Un gesto che evidenzia non solo la povertà estrema di alcune fasce della popolazione, ma che rappresenta anche un problema concreto di decoro e igiene pubblica.
I negozianti della zona si dicono esasperati: da settimane devono fare i conti con rifiuti, odori sgradevoli e situazioni che creano disagio a clienti e lavoratori. Ogni mattina la stessa scena: angoli sporchi, cartoni, resti di cibo e indumenti abbandonati, con la necessità costante di provvedere personalmente alla pulizia. Una routine diventata insostenibile per molti, che chiedono maggiori controlli e interventi risolutivi da parte dell’amministrazione.
Il fenomeno non si limita a via Albere. In città, segnalazioni analoghe arrivano anche dal centro, dove sono riapparse figure come lavavetri e accattoni ai semafori, una presenza che non si vedeva con tale insistenza da tempo. Una condizione che alimenta un diffuso senso di insicurezza e abbandono tra i cittadini, mentre si acuiscono le difficoltà di convivenza in quartieri già sotto pressione.
Il problema, tuttavia, non riguarda solo il decoro urbano, ma anche una gestione più ampia del disagio sociale, che necessita di strumenti adeguati per tutelare tanto chi vive in condizioni di marginalità, quanto chi subisce le conseguenze dell’occupazione degli spazi pubblici. Senza un coordinamento efficace tra servizi sociali, polizia locale e amministrazione comunale, il rischio è che il degrado si radichi e comprometta la vivibilità di intere aree cittadine.