Emergenze in montagna, estate di superlavoro per il Soccorso alpino

Morandi (Cnsas): “Troppe escursioni improvvisate, manca la conoscenza dei percorsi”

Escursionisti dispersi, feriti da cadute, malori improvvisi e condizioni meteo sottovalutate: il Soccorso alpino veronese affronta un’estate ad alta intensità. I dati aggiornati confermano una tendenza già emersa negli ultimi anni: tra luglio e agosto gli interventi aumentano in modo esponenziale, complici l’impreparazione fisica, la scarsa conoscenza dei sentieri e il maltempo sottovalutato.

Nell’ultimo episodio, una 54enne di Ferrara ha accusato un malore in Val Sorda, poco sopra il ponte tibetano lato Malga Biancari. La donna, in difficoltà respiratoria, è stata soccorsa grazie all’intervento congiunto dell’elicottero di Verona Emergenza e del tecnico di elisoccorso, trasportata poi all’ospedale di Negrar. Episodi simili si ripetono quasi ogni giorno: a nord di Giazza, un 76enne è scivolato su un pendio riportando gravi traumi.

Roberto Morandi, delegato per le Prealpi Venete del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, lancia l’allarme: “Negli ultimi vent’anni gli interventi estivi sono aumentati nonostante le campagne informative. Serve maggiore responsabilità: si sbagliano i percorsi, si sopravvalutano le proprie capacità e si ignorano le condizioni meteorologiche”.

Il bilancio 2024 parla chiaro: 1.225 persone soccorse in 1.081 operazioni, di cui oltre 1.050 per emergenze sanitarie. La metà delle chiamate deriva da sintomi di affaticamento, cadute o disorientamento. Le cadute rappresentano il 35% degli incidenti, mentre i malori sono in lieve crescita e costituiscono l’11,8% dei casi.

L’incidenza delle morti in montagna è cresciuta nel 2024, con 61 vittime registrate, segnando un +3,4% rispetto all’anno precedente. Sono aumentati anche gli eventi di ricerca: 66 interventi (+10,1%) che hanno coinvolto 73 persone.

Morandi sottolinea come la perdita dell’orientamento sia spesso causata dall’abbandono inconsapevole dei sentieri segnalati: “Se in 15 minuti non si trovano segnalazioni bianco-rosse del Cai, bisogna tornare indietro”. Il problema è acuito nel veronese, in particolare tra le zone dell’Alto Carega e del Monte Baldo, dove i turisti più inesperti, spesso saliti in quota con la funivia, improvvisano discese a piedi da oltre 1800 metri, senza valutare il dislivello né il tempo necessario, e ignorando le condizioni meteorologiche.

A complicare ulteriormente il quadro è il peggioramento in arrivo sul fronte meteo. Dopo una giornata di sole e temperature oltre i 30 gradi, la serata di oggi sarà interessata da forti temporali. Martedì è previsto un miglioramento temporaneo, ma da mercoledì pomeriggio una perturbazione nord-atlantica porterà piogge diffuse e un drastico calo delle temperature, con massime di 25-26 gradi e minime che nel weekend potrebbero scendere sotto i 15 gradi, soprattutto oltre i 1300 metri di quota.

L’invito del Soccorso alpino è chiaro: pianificare le escursioni con attenzione, consultare le guide ufficiali e monitorare i bollettini meteo. Solo così si può ridurre il rischio di incidenti ed evitare di mettere a rischio vite umane e risorse di emergenza.

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