Un nuovo impianto sportivo dedicato al surf e un’occasione concreta per ampliare il Parco della Spianà. Con una delibera approvata a maggioranza, la Giunta comunale di Verona ha dato mandato agli uffici per istruire la proposta di realizzazione del primo impianto surfistico d’Italia in località Bertacchina, lungo via Gardesane. Il progetto è stato definito di pubblico interesse e prevede importanti ricadute ambientali e urbanistiche per la città.
Un impianto sportivo innovativo con valore strategico
La struttura, se approvata dal Consiglio comunale al termine dell’iter urbanistico, ospiterà un’onda artificiale per la pratica del surf, disciplina ormai riconosciuta a livello olimpico. Il sindaco Damiano Tommasi ha spiegato che l’obiettivo è offrire una nuova opportunità sportiva ai cittadini, soprattutto ai giovani, valorizzando al contempo le vocazioni naturali e ambientali dell’area, anche grazie alla vicinanza con il Lago di Garda e alla presenza diffusa di appassionati di sport acquatici nel territorio veronese.
Acquisizione gratuita di terreni e ampliamento del parco Spianà
Uno degli elementi qualificanti dell’operazione riguarda l’acquisizione gratuita da parte del Comune di circa 2 milioni di euro in terreni adiacenti al Parco della Spianà, oggi suddivisi tra vari privati. La società proponente si è impegnata ad acquistare e cedere al Comune queste aree, permettendo un accorpamento strategico delle proprietà pubbliche nella zona.
L’area interessata, già parzialmente coinvolta in progetti finanziati con il Pnrr (tra cui strutture per arrampicata, padel e parkour), potrà così essere ulteriormente sviluppata come polmone verde multifunzionale, a servizio dello sport e della socializzazione.
Sostenibilità, viabilità e rinaturalizzazione
Il progetto verrà analizzato sotto vari profili: ambientale, energetico e urbanistico. In particolare, si richiederà una valutazione dettagliata su consumi idrici, impatto ecologico e mobilità sostenibile. Saranno necessari adeguamenti infrastrutturali e soluzioni innovative per il trasporto pubblico, con l’obiettivo di rendere l’area facilmente accessibile senza aggravare il traffico privato.
Inoltre, è prevista la rinaturalizzazione delle superfici non edificate, con la creazione di spazi di biodiversità e nuove aree verdi fruibili, in linea con le linee guida del Documento Preliminare del nuovo PAT (Piano di Assetto del Territorio).
Progetto in regime di sussidiarietà orizzontale
L’intervento si configura come un’infrastruttura di interesse pubblico realizzata da un soggetto privato, in regime di sussidiarietà rispetto alle opere comunali. Tale modalità consente la realizzazione di un servizio pubblico senza oneri diretti per l’Amministrazione, e anzi con vantaggi patrimoniali grazie alla cessione gratuita dei terreni.
La destinazione attuale dell’area è agricola, ma rientra nei casi previsti dalle Norme Tecniche Operative del Piano degli Interventi, che ne consentono la trasformazione per opere pubbliche o d’interesse collettivo, previa adozione di una variante urbanistica.
Ricadute sportive, turistiche e occupazionali
La creazione del primo impianto surfistico in Italia rafforzerà l’attrattività turistica di Verona, estendendo i tempi di permanenza dei visitatori e generando nuove opportunità lavorative, in particolare per i giovani. Il progetto punta anche a offrire uno spazio sicuro per la pratica del surf in ambiente controllato, favorendo l’accesso allo sport a fasce più ampie della popolazione.
L’assessore Michele Bertucco ha espresso voto contrario alla delibera, ma l’atto è stato approvato con una maggioranza che ha riconosciuto il potenziale impatto positivo del progetto sul piano sportivo, ambientale e urbanistico.