Il weekend appena trascorso ha confermato le previsioni, riportando il caldo torrido su Verona e l’intera pianura veneta. Sabato il termometro ha raggiunto i 34 °C, mitigati solo in parte da una lieve diminuzione dell’umidità. Tuttavia, da ieri, la “bolla africana” è tornata a pieno regime, spingendo le temperature verso valori vicini ai record storici.
Tra ieri, domenica 29, e oggi, lunedì 30 giugno, massime fino a 37 °C e minime notturne intorno ai 25-26 °C, soprattutto nelle zone centrali della città. Una situazione che mette a dura prova non solo la popolazione, ma anche i servizi pubblici e sanitari.
Previsioni: afa e caldo almeno fino a giovedì
Il bollettino settimanale non lascia spazio a grandi miglioramenti:
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Domenica-lunedì (29-30 giugno): massime di 36-37 °C in pianura, fino a 30 °C anche a 1.000 metri di quota; umidità e afa in forte aumento.
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Martedì (1° luglio): possibilità di temporali serali sulle Alpi e localmente sulla fascia pedemontana; le temperature caleranno leggermente, ma il caldo resterà dominante.
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Mercoledì-giovedì (2-3 luglio): nuovo rialzo termico con picchi di 35-36 °C. Umidità elevata e possibile fronte temporalesco giovedì sera, con rischio di fenomeni violenti.
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Da venerdì (4 luglio) in poi: l’ondata di calore dovrebbe attenuarsi gradualmente, lasciando un clima estivo ma più sopportabile, specie a partire dal 5 luglio.
Emergenza sanitaria: l’allarme dello Spi CGIL
Le temperature da record stanno già mostrando i primi impatti sulla salute, in particolare tra anziani e persone fragili. A lanciare l’allarme è lo Spi CGIL, il sindacato dei pensionati, che evidenzia come l’attuale ondata di calore stia aggravando le condizioni di molti cittadini e rischi di tradursi in una vera e propria emergenza sanitaria.
Secondo il sindacato, servono interventi urgenti e mirati per contrastare gli effetti delle alte temperature in contesto urbano, con misure strutturali e soluzioni immediate a beneficio delle fasce più esposte.
Le proposte: più verde urbano e rifugi climatici
Lo Spi CGIL ha messo sul tavolo due proposte operative, prendendo spunto da esperienze già attuate in altre città italiane:
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“Sostituire l’asfalto con alberi”: il sindacato chiede di ripensare la pianificazione urbana, aumentando sensibilmente il numero di aree verdi e alberature. L’obiettivo è abbassare le temperature locali, migliorare la qualità dell’aria e offrire ombra e ristoro naturale nelle strade e piazze cittadine.
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Creare una rete di “rifugi climatici”, accessibili sia all’aperto che al chiuso: sale civiche, biblioteche, parchi attrezzati con acqua potabile, servizi igienici e aree climatizzate, da mettere a disposizione soprattutto nelle ore centrali della giornata, quando il calore è più intenso.
Un’estate da affrontare con responsabilità
L’ondata di caldo in corso richiama l’urgenza di affrontare l’emergenza climatica non più come un’opzione, ma come una necessità concreta. Secondo i dati, episodi di questo tipo sono sempre più frequenti e intensi, e richiedono risposte strutturali, capaci di conciliare salute pubblica, urbanistica e sostenibilità ambientale.
Verona, come molte altre città italiane, si trova di fronte a una sfida cruciale: trasformare l’allarme caldo in un’occasione per ripensare gli spazi urbani e tutelare davvero il benessere di tutti i cittadini.