Pubblicato il nuovo bando per la gestione dei Musei Civici di Verona, valido per i prossimi 48 mesi e destinato a migliorare le condizioni lavorative del personale impiegato. Il documento, diffuso dalla Direzione dei Musei il 18 giugno, riguarda in particolare le figure addette alla sorveglianza, assistenza e accoglienza dei visitatori. Complessivamente, il provvedimento coinvolge 55 lavoratori, che dal prossimo affidamento verranno inquadrati con il contratto nazionale Federculture, specifico per il settore dei beni culturali.
Una svolta attesa da tempo, che rappresenta il superamento dei vecchi contratti multiservizi e di guardiania, finora applicati in gran parte delle realtà museali italiane e spesso oggetto di critiche da parte dei sindacati per le condizioni economiche e normative non adeguate.
Le nuove clausole sociali del bando garantiscono tutele in termini di occupazione e diritti acquisiti, accogliendo le istanze portate avanti in oltre due anni di vertenze e mobilitazioni sindacali. I rappresentanti di Usb Lavoro Privato e Filcams Cgil Verona hanno espresso apprezzamento per la decisione dell’amministrazione, definendola un segnale importante di riconoscimento professionale per chi opera nei musei cittadini.
Secondo i sindacati, il passaggio al contratto Federculture non è solo una conquista economica, ma anche un miglioramento della qualità del servizio offerto al pubblico. Operatori museali più tutelati e formati significano infatti accoglienza più qualificata, maggiore continuità nei rapporti di lavoro e valorizzazione delle competenze specifiche nel settore turistico e culturale.
Il nuovo bando segna un cambio di rotta anche a livello nazionale, rappresentando un precedente per altre realtà culturali del Paese. In molti musei italiani, infatti, continuano a essere utilizzati contratti considerati non adeguati, con compensi inferiori agli 8 euro lordi l’ora e scarsa stabilità occupazionale. La scelta di Verona dimostra invece che è possibile applicare contratti più equi anche nel comparto pubblico e culturale.
Restano tuttavia aperte alcune questioni, come quella della precarietà, che riguarda una parte dei lavoratori non ancora stabilizzati. Le organizzazioni sindacali hanno già annunciato che continueranno a monitorare tutte le fasi dell’appalto, affinché le tutele siano estese a tutto il personale, indipendentemente dalla tipologia contrattuale.
Il settore museale, particolarmente strategico per una città a forte vocazione turistica come Verona, si arricchisce così di una nuova base normativa, che può favorire ulteriori sviluppi in termini di dignità professionale, attrattività e qualità dei servizi culturali offerti.