Un giovane di 22 anni ha patteggiato una condanna a un anno e sette mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, dopo essere stato accusato di molestie sessuali nei confronti di una collega. I fatti risalgono allo scorso febbraio e si sono verificati all’interno di un’azienda situata nella provincia di Verona.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, il ragazzo avrebbe molestato una collega di 55 anni durante un cambio turno. L’aggressione, riferita anche dal Corriere di Verona, si sarebbe svolta in modo improvviso e violento. L’imputato, stando alle ricostruzioni, si sarebbe avvicinato alla donna con atteggiamenti inappropriati, fino a palpeggiarla, baciarla con la forza e toccarle il seno. In seguito, si sarebbe strusciato contro di lei e l’avrebbe spinta a terra.
La vittima sarebbe riuscita a sottrarsi all’aggressione solo dopo una breve colluttazione, costringendo l’aggressore a fuggire. L’episodio è stato subito denunciato e ha portato all’apertura di un procedimento giudiziario presso il tribunale di Verona. La gravità dei comportamenti contestati ha spinto la procura a procedere rapidamente.
Il giovane ha scelto la strada del patteggiamento, evitando così un processo ordinario. Il giudice ha accolto l’accordo tra difesa e accusa, che ha previsto una pena di un anno e sette mesi, sospesa condizionalmente. Questo significa che il 22enne non sconterà fisicamente la pena in carcere, salvo eventuali ulteriori reati o violazioni nei termini della sospensione.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela delle lavoratrici da episodi di violenza o molestie. In molte aziende, soprattutto in ambienti poco strutturati, i controlli e le misure preventive risultano ancora insufficienti. Le associazioni a difesa delle donne e i sindacati hanno ribadito l’importanza di introdurre protocolli più efficaci e formare adeguatamente il personale sulla prevenzione degli abusi.
Il caso ha avuto una certa risonanza locale, suscitando indignazione e richieste di maggiore attenzione verso le dinamiche di potere e le relazioni sul posto di lavoro. Resta alta la preoccupazione per il sommerso di molestie non denunciate, che spesso restano confinati nel silenzio delle vittime, per timore di ritorsioni o di non essere credute.