Un totale di 57 anni di reclusione per 14 imputati: è il bilancio provvisorio della maxi operazione contro la criminalità nella zona della stazione ferroviaria di Verona, frutto di un’indagine avviata nell’estate del 2024 dalla Procura della Repubblica in collaborazione con la Polizia di Stato.
L’inchiesta ha portato alla luce una lunga serie di reati violenti e predatori, che negli ultimi anni avevano reso l’area attorno alla stazione uno dei principali punti critici per la sicurezza urbana veronese.
Indagine su 38 soggetti e 96 capi d’accusa
Il procedimento coinvolge 38 persone, di cui 32 di origine marocchina, accusate complessivamente di 96 reati, tra cui:
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rapine e furti aggravati
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spaccio di sostanze stupefacenti
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lesioni personali volontarie
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resistenza a pubblico ufficiale
Il 12 luglio 2024 erano scattate misure cautelari per 33 soggetti: 26 arresti in carcere e 7 divieti di dimora nel Comune di Verona. Il 25 ottobre 2024, la Procura aveva chiesto il giudizio immediato per 20 imputati. Ora si è giunti alle prime sentenze davanti al GUP.
I primi esiti processuali
Durante l’udienza preliminare si sono registrati i seguenti esiti giudiziari:
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6 imputati, attualmente detenuti, hanno patteggiato pene comprese tra 2 anni e 4 anni e 6 mesi
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8 imputati hanno optato per il rito abbreviato: le condanne variano da 4 anni e 2 mesi a 7 anni e 6 mesi di reclusione
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Per 7 di questi ultimi 8, è stata inoltre disposta l’espulsione dal territorio italiano al termine della pena
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6 imputati sono stati rinviati a giudizio e saranno processati in sede ordinaria
Le pene complessivamente inflitte ammontano a 57 anni di carcere, a dimostrazione della gravità dei fatti contestati e della severità della risposta giudiziaria.
Prossime udienze e stato attuale della zona
Per gli altri soggetti coinvolti, la prossima udienza è fissata al 29 settembre 2025, dopo che il 14 febbraio 2025 era stata formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura.
Nonostante la pressione investigativa e giudiziaria abbia ridotto la frequenza dei reati, la zona della stazione di Verona continua a registrare episodi di violenza e degrado. Il procuratore Raffaele Tito ha ribadito l’impegno delle istituzioni: “La Procura, insieme a tutte le forze di polizia, mantiene alta l’attenzione su quell’area con la determinazione di restituirla alla legalità”.
Un’azione repressiva senza precedenti per Verona
L’operazione rappresenta uno dei più significativi interventi repressivi degli ultimi anni in ambito urbano, con un focus specifico sulla criminalità straniera organizzata in forma reticolare. La scelta di ricorrere al giudizio immediato conferma la solidità probatoria dell’impianto accusatorio.
La strategia congiunta tra Procura e Polizia di Stato punta non solo a punire i colpevoli, ma anche a prevenire il radicamento di gruppi criminali e ripristinare il controllo del territorio in una delle aree più frequentate e delicate della città.