Martedì 27 maggio, poco dopo le 21, un grave episodio ha riportato a galla uno dei timori più oscuri legati alla sicurezza stradale: il lancio di sassi da un cavalcavia. Un giovane è stato filmato mentre, con una rincorsa, gettava pietre contro le auto in transito sulla bretella T4 in direzione nord, dal cavalcavia di via Friuli, a Verona. Il gesto, che evoca scenari tragici degli anni Novanta, è stato immortalato dalla dashcam di un’auto NCC e immediatamente segnalato alle forze dell’ordine.
Un gesto che poteva essere fatale
Il video, diffuso dall’Associazione Noleggio con Conducente (NCC) e inoltrato tramite la app YouPol alla questura, mostra chiaramente il momento in cui il ragazzo si avvicina al cavalcavia, prende la rincorsa e lancia i sassi contro i veicoli in movimento. Alcune auto rallentano poco dopo, segno che gli automobilisti si sono accorti del pericolo scampato.
«È un atto che può uccidere», ha commentato Stefano Forti, presidente dell’associazione NCC. «Abbiamo una chat interna tra gli associati e ci siamo subito mobilitati. Non possiamo fare molto di più, se non segnalare ogni comportamento sospetto. Non è facile decidere se rendere pubblici questi episodi per timore dell’emulazione, ma crediamo che la prevenzione e i controlli siano più importanti».
La questura già allertata da un’altra testimone
Al momento della segnalazione, la polizia aveva già ricevuto un’altra telefonata da parte di una conducente, spaventata per un episodio simile avvenuto nella stessa zona. Segno che più di un sasso è stato lanciato e che l’episodio non è stato isolato.
Precedenti che fanno riflettere
L’ultimo caso simile risaliva alla notte di Halloween del 2016, quando un gruppo di cinque minorenni, tra i 13 e i 16 anni, aveva lanciato sassi da un cavalcavia sulla stessa bretella, nella zona di San Massimo, colpendo due veicoli. Anche in quel caso non ci furono feriti, ma i ragazzi furono denunciati per attentato alla sicurezza dei trasporti e danneggiamento.
Ancora più gravi gli episodi del passato:
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29 dicembre 1993, Monica Zanotti, 25 anni, perse la vita sull’Autobrennero dopo che un masso da 12 chili colpì la sua auto. Tre giovani furono condannati a pene tra i 15 e i 16 anni di reclusione.
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Febbraio 1991, morirono Domenico Fornale e Rosa Perena, colpiti da un sasso lanciato da un cavalcavia.
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Febbraio 1999, una famiglia pisana fu colpita da un sasso, ma senza conseguenze gravi.
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2004, a Rivoli Veronese, diversi veicoli furono danneggiati da una sassaiola.
Non è una bravata: si rischia l’accusa di tentato omicidio
Lanciare sassi da un cavalcavia non è un gioco, ma un gesto potenzialmente mortale. Secondo la giurisprudenza italiana, un simile comportamento può configurare il reato di tentato omicidio, oltre che quello di attentato alla sicurezza dei trasporti. Il peso dell’oggetto, la velocità dell’auto colpita e le conseguenze che ne derivano possono trasformare una presunta “ragazzata” in una tragedia irreparabile.