Verona celebra la diversità: torna la Festa dei Popoli a Villa Buri

Il 25 maggio a Villa Buri torna l’evento multiculturale che racconta l’evoluzione delle migrazioni e delle identità

Domenica 25 maggio, a Villa Buri, torna uno degli eventi simbolo dell’integrazione culturale e della coesione sociale a Verona: la Festa dei Popoli, giunta alla sua 34ª edizione. Un appuntamento che non celebra solo la diversità culturale, ma invita a comprendere come il fenomeno migratorio sia profondamente mutato nel tempo. Un cambiamento che si riflette anche nella definizione delle cosiddette “seconde generazioni”, sempre più identificate come “nuove generazioni”, nate o cresciute in Italia e protagoniste della società attuale.

Dalle prime migrazioni alla realtà di oggi

La storia migratoria di Verona si è evoluta da un primo flusso composto da singoli lavoratori migranti, che nel tempo hanno costituito famiglie radicandosi nel tessuto urbano, fino a una realtà odierna dove i figli di queste famiglie, cresciuti in città, rivendicano una nuova identità, più integrata, ma spesso ancora poco riconosciuta.

«Il contesto migratorio è cambiato, e questa festa è un’occasione per rendersene conto», spiega Giuseppe Mirandola, direttore del Centro di Pastorale Immigrati. «Le nuove generazioni non si riconoscono più nell’etichetta di ‘seconde’ e chiedono un linguaggio che rifletta la loro reale appartenenza al territorio».

Una giornata di cultura, musica e comunità

L’evento si svolgerà a partire dalle 12.30, con l’apertura degli stand culturali e gastronomici. Dalle 14.00, il palco di Villa Buri ospiterà spettacoli di danza, musica e canti rappresentativi di diversi Paesi del mondo. L’invito agli ospiti è di raggiungere il luogo in bicicletta, a piedi o con le navette gratuite attive dalle ore 12 alle 19 con partenza da San Michele.

Matteo Danese, direttore del Cestim, sottolinea l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini: «È una festa inclusiva, aperta a tutta la comunità veronese, dove ognuno può riscoprire il valore dell’incontro e della condivisione».

Un’iniziativa collettiva per una città che cambia

Promossa dalla Chiesa di Verona tramite il Centro di Pastorale Immigrati, l’iniziativa si svolge in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano, il Centro di Pastorale Giovanile, la Caritas Diocesana, il Comune di Verona e una rete di associazioni e realtà attive sul territorio, tra cui Cestim, Comboniani, Focolarini e Villa Buri.

L’assessora al sociale Luisa Ceni evidenzia come l’evento rappresenti una testimonianza concreta del cambiamento sociale in atto:
«Questa festa è la fotografia di una città che si evolve, una comunità fatta di storie diverse ma unite da un senso comune di appartenenza».

Mirabella Ezenwa, in rappresentanza delle nuove generazioni, conclude con un messaggio forte: «La nostra presenza è il segno che Verona non è più solo una città che accoglie, ma una città che cambia insieme a noi».

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