Mattarella annulla Daspo a senzatetto: atto non conforme alla legge

Revocati sanzione e ordine di allontanamento contro un uomo che chiedeva l’elemosina in modo pacifico nel centro di Verona

Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annullato un Daspo urbano e una sanzione amministrativa emessi nei confronti di un uomo senza fissa dimora a Verona. Il provvedimento, disposto su indicazione del Consiglio di Stato, riguarda un episodio avvenuto nel 2019, quando l’uomo era stato multato e allontanato dalla città mentre chiedeva l’elemosina in strada, senza disturbare né minacciare i passanti.

Il caso è stato riesaminato a seguito di un ricorso straordinario presentato alla Presidenza della Repubblica, che ha portato a una revisione approfondita della documentazione relativa all’intervento. I giudici hanno accertato che la condotta dell’uomo, descritto come seduto a terra in posizione statica e silenziosa, non costituiva una minaccia alla sicurezza pubblica né configurava comportamenti offensivi o invasivi.

La revoca rappresenta un importante segnale di attenzione istituzionale verso i diritti delle persone fragili, spesso colpite da provvedimenti di carattere sanzionatorio anche in assenza di comportamenti effettivamente lesivi dell’ordine pubblico. In questo caso, è stato rilevato come la normativa sull’ordine urbano non fosse stata correttamente applicata, e che l’atto di chiedere l’elemosina in modo discreto non potesse giustificare né una multa né un ordine di allontanamento.

Il Consiglio di Stato ha chiarito che il cosiddetto Daspo urbano può essere applicato solo in presenza di atteggiamenti concretamente molesti o minacciosi, elementi assenti nella condotta accertata dall’autorità giudiziaria. La decisione del Quirinale sottolinea dunque l’esigenza di una lettura equilibrata e rispettosa dei principi costituzionali delle norme in materia di decoro urbano.

L’annullamento dei provvedimenti, reso noto in questi giorni, mette fine a una vicenda lunga quasi sei anni e pone l’accento su un tema sempre più discusso nei centri urbani italiani: l’equilibrio tra sicurezza e diritti sociali. In questo caso, il rispetto della dignità della persona ha prevalso su un’applicazione rigida delle regole.

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