Raccolta rifiuti, nuova fase sperimentale nel cuore di Verona

Piazza Erbe sarà la prima area del centro storico coinvolta nella raccolta porta a porta per le attività commerciali, con cassonetti ad accesso controllato riservati ai residenti

A partire dal 10 giugno Verona avvierà una nuova fase sperimentale della raccolta differenziata nel centro storico, coinvolgendo inizialmente l’area di Piazza Erbe. Dopo l’esperienza pilota avviata nel 2020 a San Michele, il sistema combinato – porta a porta per carta e plastica/lattine e cassonetti ad accesso controllato per umido e secco – verrà ora esteso alla Prima circoscrizione.

La sperimentazione prevede un cambiamento significativo per le utenze non domestiche, in particolare attività commerciali, ristoranti e alberghi: la raccolta porta a porta interesserà tutti i rifiuti, con l’obiettivo di ridurre la pressione sui cassonetti pubblici, troppo spesso sovraccarichi per via del mancato utilizzo dei servizi dedicati. Saranno rimosse le batterie di cassonetti in via Quintino Sella e via Portici, svuotate attualmente fino a sei volte al giorno ma comunque insufficienti.

Per i residenti, invece, non si registrano modifiche sostanziali: continueranno a utilizzare cassonetti ad accesso controllato, già previsti per secco e umido e ora estesi anche a plastica e carta/lattine. Verrà inoltre avviata una campagna straordinaria di derattizzazione, mirata a contrastare la proliferazione di roditori favorita da un errato conferimento dei rifiuti.

Il progetto si inserisce in un piano più ampio di rinnovamento del sistema di raccolta cittadino, già in atto in altre aree urbane e destinato ad ampliarsi nei prossimi mesi. Secondo l’assessore alla Transizione ecologica Tommaso Ferrari, il centro storico è stato scelto come punto di partenza della nuova fase per la sua complessità: il forte afflusso turistico rende la gestione dei rifiuti più delicata e impattante, con conseguenze evidenti sul decoro urbano e sulla qualità della vita dei residenti.

L’intervento rappresenta un banco di prova per un sistema più efficace e sostenibile, in vista dell’estensione totale del porta a porta alla Prima circoscrizione nel 2026. I cassonetti aperti saranno progressivamente eliminati, sostituiti da contenitori a controllo elettronico per le utenze domestiche. Le attività commerciali, invece, dovranno adottare integralmente il nuovo modello.

Amia, l’azienda municipale per l’igiene ambientale, ha già avviato incontri con esercenti e categorie di settore, tra cui ristoratori e albergatori, per raccogliere osservazioni e personalizzare il servizio. Da mercoledì, operatori incaricati contatteranno singolarmente le circa 400 utenze non domestiche dell’area test per distribuire materiale informativo e moduli utili alla pianificazione logistica della raccolta.

Il presidente di Amia, Roberto Bechis, ha anche annunciato l’imminente entrata in servizio dei primi cinque ispettori ambientali, selezionati tramite bando pubblico. Gli ispettori, dotati di potere sanzionatorio, vigileranno sul corretto smaltimento dei rifiuti, contribuendo a migliorare i comportamenti collettivi.

Secondo i primi dati raccolti, l’introduzione del nuovo sistema ha già generato un balzo del 19,4% nella raccolta differenziata, un risultato che si spera di replicare anche nel cuore della città.

L’area coinvolta nel test comprende Piazza Erbe e numerose vie limitrofe, tra cui Via Mazzanti, Vicolo Mazzanti, Via Pellicciai, Via Portici, Via San Rocchetto, parte di Via Mazzini e Via Cappello. L’attenzione sarà rivolta soprattutto alle circa sessanta attività legate alla ristorazione, che rappresentano una fetta consistente della produzione di rifiuti nell’area.

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