Verona, una mostra racconta la ricostruzione dopo la guerra

Inaugurata a Palazzo Barbieri l'esposizione storico-archivistica dedicata alla rinascita della città dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale

Palazzo Barbieri

In occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo (1945-2025), il Comune di Verona presenta la mostra “Dalle macerie alla rinascita. Il progetto di Ricostruzione negli archivi del Comune”, allestita nella sala Falcone Borsellino di Palazzo Barbieri.

L’esposizione, inaugurata dall’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, si sviluppa attraverso fotografie e documenti storici, con l’obiettivo di far riflettere sulla trasformazione urbanistica della città, fortemente segnata dai bombardamenti tra il 1943 e il 1945.

Il Piano di Ricostruzione: un progetto per il futuro

Il cuore della mostra è dedicato al Piano di Ricostruzione, ideato dall’ingegnere Plinio Marconi, che nel dopoguerra studiò e riprogettò la città per rispondere alle gravi devastazioni subite. Il suo lavoro non solo permise la rinascita fisica di Verona, ma contribuì anche al boom demografico e allo sviluppo urbanistico che ne seguirono.

La mostra è stata realizzata grazie al lavoro dell’Archivio Generale del Comune di Verona, in collaborazione con diverse istituzioni e associazioni, tra cui Direzione Attuazione Urbanistica-PEBA, Servizi ai Cittadini, Associazione Consiglieri Emeriti, Vivere la Storia, Carolina Marconi, Giovanni Squaranti e Leonardo Milazzo.

Un viaggio nella Verona del dopoguerra

Attraverso documenti e immagini d’epoca, il percorso espositivo racconta il contesto storico in cui nacque il Piano di Ricostruzione, partendo dai bombardamenti che colpirono duramente Verona, provocando pesanti perdite umane e danni al patrimonio artistico e architettonico.

Uno spazio è dedicato al ruolo dell’Amministrazione comunale dell’epoca, guidata dal sindaco socialista Aldo Fedeli, che dovette affrontare la difficile sfida della ricostruzione, con particolare attenzione ai ponti della città, agli edifici pubblici e ai rifugi antiaerei, di cui ancora oggi restano tracce nei palazzi del centro storico.

Il percorso espositivo

La mostra si articola in diverse sezioni:

  • Il primo Piano Regolatore del 1938, mai realizzato, e la cronologia dei bombardamenti su Verona.

  • Fotografie e documenti sulla distruzione di Palazzo Barbieri, dei ponti della città, del Lazzaretto e del carcere agli Scalzi, luogo simbolo della Resistenza veronese.

  • Modellini 3D che ricostruiscono le fasi della ricostruzione cittadina.

  • Teca dedicata alla biografia di Plinio Marconi, che operò anche in altre città italiane come Bologna, Trento, Vicenza e Salerno.

  • Documenti sul periodo amministrativo tra il 1945 e il 1946, con un busto dedicato ad Aldo Fedeli, primo sindaco del dopoguerra.

  • Focus sui rifugi antiaerei, con un approfondimento sulle strutture ancora visibili in città.

Un messaggio per il presente

L’assessore Jacopo Buffolo ha sottolineato l’importanza della mostra per la memoria collettiva, invitando i cittadini a riflettere sulle radici della Verona moderna e sull’importanza di valori come pace, democrazia e libertà. “Questa esposizione ci permette di guardare con occhi nuovi i luoghi che abitiamo quotidianamente, ricordando che ottant’anni fa erano ancora tutti da ricostruire” – ha dichiarato Buffolo – “un messaggio attuale, in un mondo ancora segnato da conflitti e divisioni”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Biblioteca Frinzi Verona
Per la prima volta il contratto sarà applicato anche al personale esterno delle biblioteche civiche...
Castello di Valeggio sul Mincio
Il Comune avvia manifestazioni di interesse per progetti, logo e gruppo giovani: adesioni aperte fino...
Il regista romano guiderà la programmazione culturale per il biennio 2025-2027: selezionato tra 32 candidati...

Altre notizie