La prima richiesta ufficiale alla Prefettura è partita all’inizio di novembre, seguita da una dettagliata relazione del Comandante della Polizia Locale. Il documento evidenziava un problema ormai insostenibile: il blocco totale della viabilità a Peschiera del Garda durante gli eventi di Halloween organizzati da Gardaland.
Con quella comunicazione, la sindaca Orietta Gaiulli sollecitava la creazione di un tavolo di confronto con il Parco Divertimenti, per studiare interventi strutturali in vista della stagione estiva. La gestione del traffico era diventata una sfida troppo grande per essere affrontata solo a livello comunale. Tuttavia, dalla Prefettura non è arrivata alcuna risposta.
Nonostante numerosi solleciti – uno a settimana da metà gennaio per quasi due mesi – il risultato è rimasto invariato: silenzio assoluto.
L’appello della Sindaca: “Non so più a chi rivolgermi”
“Il 5 aprile Gardaland riaprirà, e io non sono ancora riuscita a parlare con il prefetto, nonostante settimane di tentativi ininterrotti” denuncia Gaiulli. “I disagi alla viabilità paralizzano il territorio e non possono essere gestiti con le sole forze del Comune. Abbiamo solo 10 agenti di polizia locale: è evidente che da soli non possiamo farcela”.
Ma il traffico generato dal Parco non è l’unico problema. A settembre si è conclusa la sperimentazione sulla chiusura della SR450 ai mezzi pesanti per tutta l’estate. Anche in quel caso, il Comune di Peschiera e quello di Affi hanno chiesto un confronto con la Prefettura per analizzare i dati e valutare una proroga del provvedimento. Ancora una volta, nessuna risposta. “Non sappiamo se la misura verrà confermata per la prossima estate, che è ormai alle porte” aggiunge la sindaca.
Un problema di sicurezza, non solo di viabilità
La questione non riguarda solo il traffico, ma anche la sicurezza. “La congestione delle strade crea rischi enormi” sottolinea Gaiulli. Il tratto più critico è quello tra Gardaland e il casello autostradale, dove si trova anche l’Ospedale Pederzoli. “Se le ambulanze restano bloccate nel traffico, le conseguenze possono essere drammatiche“.
Un altro aspetto preoccupante è la tendenza degli automobilisti a cercare percorsi alternativi per sfuggire agli ingorghi. Questo comporta un incremento del traffico nelle zone residenziali, mettendo in pericolo la sicurezza di pedoni e bambini.
Il ricordo del 2 giugno 2022 e la paura di nuovi disordini
Oltre ai problemi di viabilità, rimane il timore di episodi di violenza come quello del 2 giugno 2022, quando oltre duemila giovani, radunati tramite TikTok, devastarono il lungolago e seminarono il panico tra residenti e turisti.
“Questi problemi non possono essere risolti dai soli sindaci” conclude Gaiulli. “Possiamo occuparci della manutenzione delle strade, ma per affrontare situazioni di questa portata serve un coordinamento a livello più alto. Senza un interlocutore istituzionale, il ‘sistema Lago’ è destinato al collasso“.
La sua non è una polemica, ma un grido d’aiuto. “Spero che coinvolgere la stampa possa finalmente smuovere le cose. Abbiamo urgente bisogno di risposte“.