Ma perché il Papà del Gnoco si veste così? La storia della maschera simbolo di Verona

Dal mantello rosso allo scettro con il gnocco: ogni dettaglio del costume racconta secoli di tradizione e legame con la città scaligera

Papà del Gnoco: il simbolo del carnevale veronese tra storia e tradizione

Il Papà del Gnoco non è una semplice maschera di carnevale, ma un’icona della tradizione veronese. Il suo caratteristico abito, nei toni del rosso, bianco avorio e oro, non è solo un elemento scenografico, ma un vero e proprio racconto della storia di Verona e del borgo di San Zeno.

Indossare il costume richiede almeno mezz’ora di preparazione, con il supporto di un cerimoniere, e le sue misure partono dalla taglia 54 fino alla 64. Un vestito imponente, che nel tempo ha subito diverse evoluzioni: dalle somiglianze con Pulcinella, come raffigurato dal pittore Marco Marcola (1740-1793), fino all’attuale versione, consolidatasi nel XIX secolo.

Le origini del Papà del Gnoco

Le radici della figura di Papà del Gnoco risalgono al 1531, quando Verona attraversava una grave crisi alimentare. Per aiutare il popolo affamato, il medico Tommaso da Vico organizzò una distribuzione di gnocchi, dando vita a quella che oggi è la celebrazione del “Bacanal del Gnoco”, la più antica festa carnevalesca della città.

L’attuale denominazione “Papà dei Gnocchi” compare per la prima volta nel 1866. La figura è sempre stata rappresentata come un uomo anziano, saggio, con lunghi capelli e barba bianca, vestito con un mantello rosso su cui spicca il Leone di San Marco, simbolo della fedeltà di Verona alla Serenissima Repubblica di Venezia.

Simboli e curiosità sul costume

Ogni elemento del costume ha un significato storico preciso:

  • Lo scettro (“el piron col gnoco”) simboleggia gli gnocchi distribuiti nel 1531.
  • Il “macaron” sulla schiena rievoca la fame del popolo e il valore del cibo.
  • Il cappello a baldacchino richiama la struttura allestita in Piazza San Zeno durante il banchetto del Bacanal.
  • I nastri colorati rappresentano i cinque rioni storici di Verona.
  • Le scarpe bianche con il batocolo rosso ricordano i calzari dell’abate di San Zeno, autorità religiosa dell’epoca.

La corte e il “bogon” del carnevale

Papà del Gnoco non sfila mai da solo: è accompagnato dalla sua corte di “macaroni”, che durante il Bacanal lo segue in Piazza dei Signori formando il “bogon”, una corteo a spirale simile a una chiocciola. In questa occasione, il Podestà di Verona gli concedeva simbolicamente il potere sulla città per un giorno, trasformandolo nella massima autorità cittadina.

Il Museo del Carnevale di Verona

Per scoprire da vicino la storia del Papà del Gnoco, i visitatori possono recarsi al Museo del Carnevale “Luigi D’Agostino – Ginetto”, situato nell’ex oratorio di Santa Maria della Giustizia Vecchia, in via San Procolo, 10.

Il museo, ad ingresso gratuito, è aperto:

  • Da martedì a venerdì: 15:30 – 18:30
  • Sabato e domenica: 10:00 – 13:00 e 14:00 – 18:00
  • Chiuso il lunedì

Per informazioni: museocarnevalevr@gmail.com.

Un’occasione imperdibile per conoscere la storia, le poesie e le immagini d’epoca di una delle maschere più amate e caratteristiche d’Italia.

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