Acque Veronesi, bollette in aumento e lotta agli sprechi: parla Mantovanelli

Il presidente dell’ente idrico spiega le sfide attuali: tariffe destinate a salire, ma con misure per le famiglie in difficoltà. Digitalizzazione e investimenti per ridurre le perdite.

Il sistema idrico veronese sta affrontando sfide sempre più complesse, tra cui aumenti delle tariffe, investimenti infrastrutturali e lotta agli sprechi. Lo ha spiegato Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi, in un’intervista in cui ha approfondito le ragioni dietro i rincari, la qualità dell’acqua e le strategie per garantire un uso sostenibile della risorsa.

Aumenti in vista per l’acqua: ecco perché

Secondo Mantovanelli, il costo dell’acqua è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Le cause principali sono:

  • Normative più stringenti, che impongono controlli e trattamenti sempre più avanzati.
  • Investimenti infrastrutturali, necessari per ridurre le dispersioni e migliorare il servizio.
  • Cambiamenti climatici, che influenzano la disponibilità delle risorse idriche.

Nonostante le polemiche sugli aumenti, il presidente sottolinea che l’acqua in Italia costa ancora meno della media europea: attualmente la tariffa è di circa 2 euro per metro cubo, contro una media UE di 3,50 euro, con punte di 6-8 euro nel Nord Europa.

Agevolazioni per chi è in difficoltà

Per le famiglie con reddito basso è previsto il bonus sociale idrico, richiedibile presso i Servizi Sociali comunali. Inoltre, le nuove tariffe premiano i consumi responsabili, mantenendo invariato il costo per i consumi base e aumentando le fasce superiori.

Consumi e sprechi: Verona sopra la media

Mantovanelli evidenzia che a Verona il consumo d’acqua pro capite è superiore alla media del Nord Italia:

  • 220 litri al giorno per persona (considerando anche gli usi industriali).
  • 150-160 litri per uso domestico, un valore superiore a quanto si immagina.

Uno dei problemi principali è la percezione dell’acqua come una risorsa abbondante e poco costosa, che porta a maggiori sprechi rispetto ad altri paesi europei.

Qualità dell’acqua e rischio scarsità

L’acqua di Verona è di ottima qualità, ma la città non è immune dal rischio scarsità. Due i fattori critici:

  • Cambiamento climatico, con periodi di siccità alternati a piogge intense che non ricaricano adeguatamente le falde.
  • Crescente domanda d’acqua, che richiede un’attenta gestione del bilancio idrico.

Investimenti e digitalizzazione per ridurre le perdite

Uno degli obiettivi di Acque Veronesi è ridurre le perdite idriche, che derivano in gran parte da vecchi allacci e punti di prelievo non contabilizzati. Per farlo, è stato avviato un progetto di digitalizzazione della rete idrica da 31 milioni di euro, cofinanziato dal Pnrr, che punta a ridurre del 30% le attuali dispersioni entro il 2026.

Come ridurre gli sprechi: le buone pratiche quotidiane

Acque Veronesi promuove campagne di sensibilizzazione per ridurre il consumo d’acqua, incoraggiando comportamenti virtuosi come:

  • Chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o la barba.
  • Preferire la doccia al bagno.
  • Utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico.
  • Riutilizzare l’acqua di lavaggio delle verdure per irrigare le piante.
  • Raccogliere l’acqua piovana per l’irrigazione.

Il futuro dell’acqua a Verona

Le nuove generazioni si stanno dimostrando più sensibili alla sostenibilità, grazie a programmi educativi nelle scuole. Mantovanelli sottolinea che l’acqua non è solo una risorsa, ma un vero e proprio alimento, fondamentale per la salute e il benessere.

L’obiettivo di Acque Veronesi è garantire un servizio efficiente e sostenibile, attraverso investimenti mirati e una maggiore consapevolezza dei cittadini. Solo così si potrà garantire un futuro sicuro per la risorsa più preziosa di tutte.

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