Pirati della strada, il fenomeno cresce: «Chi scappa viene identificato nel 90% dei casi»

Sempre più incidenti con fuga del conducente, ma la tecnologia aiuta a rintracciare i responsabili. Conseguenze penali e civili pesanti per chi non presta soccorso

Il problema dei pirati della strada continua a destare preoccupazione. Sempre più spesso, dopo un incidente, alcuni conducenti scappano senza prestare soccorso, lasciando a terra vittime in condizioni gravissime. Un fenomeno che, nel 2024, ha già registrato 124 episodi nella sola provincia di Brescia, in netto aumento rispetto all’anno precedente.

Il 90% dei fuggitivi viene identificato

Secondo il comandante della Polizia Locale Luigi Altamura, fuggire dopo un incidente è inutile, perché nella maggior parte dei casi i responsabili vengono individuati. «Grazie ai rilievi sul posto e alle telecamere di videosorveglianza, nel 90% dei casi chi si dà alla fuga viene rintracciato», ha spiegato Altamura. Le autorità stanno inoltre potenziando i sistemi di sorveglianza urbana, strumenti sempre più efficaci per risalire ai colpevoli.

Gli ultimi casi di cronaca

L’ultimo episodio si è verificato il 19 febbraio sulla strada Bresciana, dove un ciclista di 44 anni è stato investito da un’auto il cui conducente è fuggito. La Polizia Locale è sulle sue tracce e, una volta identificato, rischia l’arresto e pesanti conseguenze legali.

Sempre nelle stesse ore, un altro automobilista alla guida di una Ford si è dato alla fuga dopo aver causato un incidente, ma è stato rintracciato in breve tempo. Sottoposto all’alcol test, è risultato positivo.

A dicembre, un 56enne a San Bonifacio ha investito madre e figlia di 91 e 52 anni fuori da un ospedale, fuggendo senza soccorrerle. Anche lui è stato individuato grazie ai filmati delle telecamere.

Tra i casi più gravi, quello del 19 dicembre a Montorio, dove un’anziana di 87 anni è stata investita mentre attraversava sulle strisce pedonali. L’autore, un 44enne, inizialmente non si era fermato, ma è poi tornato sul luogo dell’incidente dopo un’ora, dichiarando di non essersi accorto dell’impatto.

A gennaio, sempre a San Bonifacio, un giovane di 23 anni ha perso la vita dopo essere stato investito vicino a un distributore di benzina. In questo caso, però, il conducente si è fermato e ha prestato i primi soccorsi, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare.

Un bilancio preoccupante

Nei primi mesi del 2024, solo nella provincia di Brescia, le vittime della strada tra ciclisti e pedoni sono già dieci. Gli utenti deboli, come pedoni e ciclisti, restano i più esposti ai pericoli e a pagare il prezzo più alto.

Le forze dell’ordine ribadiscono che la fuga dopo un incidente non solo è un reato, ma aggrava la posizione del conducente. Chi non presta soccorso rischia sanzioni penali severe, tra cui l’arresto fino a 3 anni, oltre a gravi conseguenze sul piano civile, come il risarcimento danni alle vittime e ai loro familiari.

L’uso crescente della tecnologia e delle telecamere sta diventando un’arma fondamentale per contrastare questo fenomeno, permettendo di individuare nove fuggitivi su dieci e assicurare alla giustizia i responsabili.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Il cantiere di Acque Veronesi si sposta e modifica i percorsi in zona. Obiettivo: migliorare...
La 43enne di Monteforte d’Alpone conquista la giuria con eleganza e simpatia nella categoria 25-45...
Federico Benini
Dopo quasi tre anni di interventi strutturali e di restauro, il ponte torna a disposizione...

Altre notizie