È stato arrestato nella serata di mercoledì 19 febbraio il 38enne italiano che, all’alba dello stesso giorno, ha investito un ciclista 44enne di origine ghanese sulla strada Bresciana, nei pressi di Bussolengo, dandosi alla fuga senza prestare soccorso.
L’incidente e la fuga
L’uomo alla guida di una Renault ha travolto il ciclista lungo la carreggiata e, invece di fermarsi per allertare i soccorsi, ha abbandonato il luogo dell’incidente, lasciando la vittima in gravi condizioni sull’asfalto. A dare l’allarme è stato un passante che ha chiamato il 118: i sanitari, intervenuti rapidamente, hanno trasportato il ferito al Polo Confortini, dove versa ancora in pericolo di vita.
Le indagini e l’arresto
L’immediata attività investigativa, coordinata dal Pubblico Ministero Maria Beatrice Zanotti, ha permesso di identificare il veicolo responsabile dell’incidente. Sul luogo dello scontro, infatti, sono stati ritrovati pezzi di un’auto Renault, che hanno indirizzato le ricerche. Grazie ai filmati della videosorveglianza cittadina, la Polizia Locale ha esaminato i veicoli transitati nell’orario dell’investimento, restringendo il campo delle indagini.
La svolta è arrivata quando i familiari del sospettato, notando il veicolo gravemente danneggiato e con tracce di sangue, si sono recati alla stazione dei Carabinieri di San Massimo. Qui, gli agenti del Nucleo Infortunistica hanno confrontato i pezzi ritrovati sull’asfalto con i danni dell’auto, riscontrando una piena corrispondenza.
Nel frattempo, il 38enne, che non ha una residenza fissa, aveva tentato di far perdere le proprie tracce. Tuttavia, dopo un’intensa ricerca, la Polizia Locale è riuscita a rintracciarlo nel quartiere di Veronetta, dove ha provato a sottrarsi al controllo, ma è stato fermato e portato al Comando.
Arresto e accuse
Interrogato nella serata di mercoledì alla presenza del suo legale, l’uomo ha confessato la responsabilità dell’investimento. Per lui è scattato l’arresto con l’accusa di lesioni stradali aggravate dalla fuga e omissione di soccorso. Attualmente si trova recluso nella Casa Circondariale di Montorio Veronese, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.
L’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sulle gravi conseguenze per chi fugge dopo un incidente, un fenomeno purtroppo ancora troppo frequente.