La questione dell’emergenza abitativa a Verona si aggrava, con 1.400 famiglie in attesa di un alloggio popolare nella graduatoria regionale. Solo il 10% di queste potrà accedere a un’abitazione Erp, evidenziando una carenza drammatica di risorse rispetto alla domanda. Un’altra lista, gestita da Agec, registra 600 nuclei familiari in situazioni di emergenza abitativa, a conferma di un fenomeno che tocca molte realtà italiane.
Alloggi sfitti: una risorsa inutilizzata
A Verona, la contraddizione tra domanda e offerta di abitazioni è evidente. Sono 560 gli alloggi pubblici sfitti di proprietà del Comune, mentre l’Ater ne conta altri 170 inutilizzati. Tuttavia, il problema maggiore riguarda il settore privato, dove si stimano 17.000 alloggi vuoti, pari al 12,5% del totale delle abitazioni cittadine. I motivi? Costi di riattamento, timori di morosità, e lungaggini legate a possibili sfratti.
Questa situazione impedisce a molte persone di trovare un alloggio, nonostante il patrimonio immobiliare inutilizzato. Il caro affitti è un ulteriore ostacolo, con bilocali che possono superare i 700 euro al mese, una cifra proibitiva per molti giovani, lavoratori e famiglie.
Patto per il diritto alla casa e nuove soluzioni
Per affrontare l’emergenza, Agec ha avviato un protocollo innovativo in collaborazione con associazioni locali, volto a ristrutturare e mettere in affitto una parte degli alloggi sfitti. Il progetto pilota prevede l’intervento su una cinquantina di appartamenti, con costi di riattamento stimati tra i 10.000 e i 30.000 euro per ciascun immobile. Le associazioni si occuperebbero dei lavori, recuperando le spese attraverso una parte dei canoni di locazione.
Un’altra proposta è quella del cohousing, una soluzione che ancora manca a Verona. Questo modello abitativo prevede la condivisione di spazi comuni in un edificio, lasciando ai residenti la gestione collettiva delle parti condivise.
Affitti brevi e sviluppo economico bloccato
Un problema crescente è rappresentato dagli affitti brevi, aumentati a dismisura negli ultimi anni. Da poche centinaia, oggi si contano oltre 4.000 appartamenti destinati al mercato turistico, che ha fatto lievitare i prezzi e ridotto l’offerta di abitazioni a lungo termine. Questo fenomeno penalizza anche il mercato del lavoro: molte persone che trovano occupazione in città sono costrette ad andarsene per la difficoltà di reperire un alloggio a prezzi accessibili.
Secondo Gianfranco Falduto del Pd veronese, «il caro affitti e la mancanza di case a prezzi accessibili frenano lo sviluppo economico e impediscono ai giovani di rendersi indipendenti».
La sfida del futuro
Affrontare l’emergenza abitativa a Verona richiede un impegno coraggioso da parte delle istituzioni locali, come sottolinea Alessandra Salardi del Tavolo casa del Pd. Soluzioni come il patto territoriale, il cohousing e la riqualificazione degli alloggi sfitti rappresentano passi importanti, ma la strada per risolvere definitivamente il problema rimane lunga e complessa.