Secondo le ultime rilevazioni Istat elaborate da Federconsumatori Verona, il costo della spesa nella città scaligera è aumentato notevolmente a settembre, con un incremento del 1,3% rispetto al mese precedente. A livello nazionale, l’aumento è stato leggermente inferiore, pari all’1,2%. Olio d’oliva, patate e caffè sono tra i prodotti che hanno registrato gli aumenti più significativi, contribuendo all’incremento del costo dei beni alimentari. Il trend è in continua crescita: nei mesi precedenti, l’aumento era stato dell’1,1% a giugno, dello 0,2% a luglio e dello 0,1% ad agosto.
Aumenti nei settori alimentari e turistici
I supermercati di Verona mostrano significativi aumenti su base annua per diversi prodotti. L’olio d’oliva ha registrato un +19,4%, il caffè è salito del 9,2%, e il cioccolato ha visto un incremento del 6,1%. Anche il burro (+4,7%) e il cacao (+6,7%) hanno subito aumenti. Il costo dei vegetali freschi o refrigerati, escluso le patate, ha segnato un rialzo del 9,4%, mentre la frutta fresca è aumentata del 3%.
L’inflazione ha colpito anche il settore turistico, con un aumento del 4,9% per la spesa legata a ristorazione e alberghi, in crescita rispetto al 3,8% di agosto e al 2,7% di luglio. Questo fenomeno è stato osservato soprattutto nelle aree centrali e turistiche della città, dove la pressione della domanda ha fatto lievitare i prezzi.
I settori in calo
Nonostante gli aumenti nel settore alimentare e turistico, altri comparti hanno registrato cali significativi. I prezzi delle comunicazioni sono diminuiti del 7,6%, mentre le spese relative alla casa, come acqua, luce e riscaldamento, hanno segnato un netto calo del 22,4%, un dato in forte controtendenza rispetto alle impennate registrate fino a un anno e mezzo fa. Anche i trasporti hanno subito una leggera flessione, con una riduzione dell’1,4%.
Aumenti nel comparto scolastico
A livello nazionale, il Codacons ha evidenziato tensioni sui prezzi degli articoli legati alla scuola. In particolare, i prezzi della cancelleria sono aumentati del 3,3%, mentre gli articoli di cartoleria e il materiale da disegno hanno segnato un aumento del 2,5%. I libri scolastici, infine, hanno visto un incremento del 3,8%, aggiungendosi al peso già crescente del carrello della spesa.
Verona tra le città più colpite
Verona si posiziona al settimo posto tra le città italiane con più di 150.000 abitanti per tasso di inflazione a settembre. La città più colpita è stata Bolzano, con un aumento dell’1,8%, seguita da altre città del Veneto come Padova, che ha registrato un +1,4%. A livello regionale, il Veneto si colloca al quarto posto insieme a Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, con i maggiori incrementi di prezzo.