È iniziato ieri il processo preliminare del procedimento “Isola Scaligera 2”, che vede coinvolti 41 imputati accusati di far parte della ‘Ndrangheta e delle sue infiltrazioni nel territorio veronese. La prima udienza si è svolta davanti al giudice di Venezia, Claudia Maria Ardita, con la partecipazione di Regione, Cgil e Comune di Verona come parti civili, mentre nessun privato tra le parti offese ha richiesto i danni.
Le accuse e l’inchiesta
Undici degli imputati, insieme ad altri 14 già condannati nel processo Isola Scaligera 1, sono accusati di associazione mafiosa e di aver istituito una “locale” della cosca Arena-Nicoscia di Crotone nella provincia di Verona. L’inchiesta, guidata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia, punta a far luce sul ramo operativo della cosca, responsabile di atti intimidatori, estorsioni, rapine, sequestro di persona e detenzione illecita di armi tra il 2008 e il 2020.
I promotori e i crimini
I principali accusati sono Rosario Capicchiano e Alfonso Giardino, soprannominato “Gaccia”. Tra gli episodi più gravi emergono: gli spari contro la casa di un imprenditore veronese nel 2015, costretto a pagare 80.000 euro, e l’aggressione a un sindacalista che si opponeva all’attività di un’azienda. Gli imputati avrebbero anche minacciato e intimidito gestori di sale giochi, usando armi come un kalashnikov.
Altri episodi comprendono rapine a mano armata, come quella del 2013 in due filiali della Cassa di Risparmio di Prato, dove furono rubati oltre 230.000 euro in contanti e gioielli per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro.
Le prossime udienze
Dopo la costituzione delle parti civili, l’udienza è stata rinviata all’11 novembre, con la discussione finale prevista per il 9 dicembre. Il collegio difensivo è composto da vari avvocati, tra cui Bergamini, Zambaldo, Milan e Pippa.