Il Comune di Verona ha intensificato i controlli nel settore della ricettività turistica, individuando 20 casi di evasione o elusione fiscale che sono stati segnalati alle autorità competenti. L’assessora ai Tributi, Luisa Ceni, ha spiegato che le verifiche hanno rilevato ricavi incoerenti o non dichiarati da parte di alcune strutture e contribuenti. Grazie a questa attività, il Comune ha recuperato 32.905 euro di reddito evaso o eluso, una somma restituita dall’Amministrazione attraverso il Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno.
Comportamenti elusivi e criteri di controllo L’assessora Ceni ha illustrato i criteri utilizzati per identificare i comportamenti elusivi o evasivi. Tra questi, la proprietà di beni che indicano una maggiore capacità contributiva e l’esercizio di attività imprenditoriali senza partita IVA. Le segnalazioni, chiamate “segnalazioni qualificate”, sono state inviate all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza tramite il sistema telematico Siatel – Punto Fisco, in base alla competenza di ciascun ente.
Obiettivo: evitare la concorrenza sleale Ceni ha voluto precisare che l’obiettivo dei controlli non è repressivo, ma volto a contrastare la concorrenza sleale nel settore turistico. La supervisione fiscale mira a garantire che tutte le strutture ricettive operino alle stesse condizioni e rispettino le normative fiscali, contribuendo così a un ambiente economico più equo.
Collaborazione e segnalazioni Le segnalazioni sono state raccolte anche grazie alla collaborazione della polizia locale di Verona, che ha rilevato alcuni dei casi durante i controlli sul territorio. Questo approccio sinergico tra il Comune e le autorità fiscali ha permesso di identificare imprese e persone fisiche coinvolte in pratiche di evasione o elusione fiscale.