Carenza di medici nel Veronese: 90mila cittadini senza medico di base
Nel Veronese, l’emergenza medici di base continua a colpire duramente. Attualmente, mancano circa 60 medici di famiglia nella provincia, con quasi 200 zone carenti in cui la popolazione è priva di assistenza primaria. La città di Verona e i comuni circostanti sono particolarmente colpiti, con 40mila persone che risultano senza medico di base solo nel capoluogo. In tutta la provincia, si parla di 90mila cittadini in cerca di un dottore.
La fine dell’emergenza attesa per il 2027
Secondo Giulio Rigon, segretario provinciale della Fimmg, la situazione potrebbe migliorare solo entro il 2027, quando il numero di nuovi medici dovrebbe finalmente pareggiare con quello dei pensionamenti. Tuttavia, questa previsione dipende dal fatto che i neolaureati non scelgano altre strade, come specializzazioni ospedaliere, libera professione o addirittura il trasferimento all’estero, fenomeni che stanno già influenzando la professione.
Un problema complesso: medici distrettuali e massimali
La situazione attuale varia molto a seconda delle zone. In alcuni comuni, come quelli della Valpolicella e di Isola della Scala, i medici stanno alzando i loro massimali fino a 1.800-2.000 pazienti per cercare di gestire l’emergenza, ma queste sono misure temporanee. Inoltre, molti sindaci stanno cercando di agevolare la ricerca di ambulatori o hanno optato per l’istituzione di medici distrettuali, un servizio simile alla guardia medica offerto nei distretti dell’Ulss9 per sopperire temporaneamente alla mancanza di medici di base.
Le aree più colpite
Le carenze sono distribuite su tutto il territorio provinciale, ma alcune aree risultano particolarmente critiche. Le circoscrizioni 4 e 5 di Verona e i comuni limitrofi, come San Giovanni Lupatoto, Buttapietra e Castel d’Azzano, contano 43 zone carenti. Anche nella zona del lago di Garda e nella Valpolicella la situazione è difficile, con 36 zone carenti. Nell’Est Veronese, che include comuni come Arcole e Badia Calavena, ci sono 29 zone senza medico. Infine, nella Bassa Veronese, paesi come Ronco all’Adige, Oppeano e Salizzole richiedono interventi urgenti per colmare la mancanza di medici.
La sfida della dispersione: frenare l’emorragia di professionisti
Uno dei problemi principali è la dispersione dei giovani medici. Molti neolaureati non arrivano a completare il percorso di medicina generale, attratti da altre specializzazioni o dalla libera professione in ambiti come dermatologia o oculistica. Questo fenomeno rischia di aggravare ulteriormente la carenza di medici di base. «Va trovato un sistema per frenare questa dispersione», ha commentato Rigon, evidenziando l’importanza di offrire percorsi di carriera attrattivi per mantenere i giovani medici nel sistema di assistenza primaria.